Il 5 giugno è il 46esimo anniversario della Gionata Mondiale per l’Ambiente, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 15 dicembre 1972 per ricordare la prima Conferenza delle Onu sull’Ambiente, che si è tenuta a Stoccolma nel giugno di 48 anni fa. Dedicata al tema del declino della biodiversità del pianeta, il dato drammatico è che circa un milione di specie viventi (su un totale stimato di circa 8,7 milioni) sono minacciate di estinzione. La sicurezza alimentare e il benessere dell'uomo sono in serio pericolo: il motto scelto per l’edizione 2020 della Giornata Mondiale dell’Ambiente è “È il momento per la Natura”,
I riferimenti alla biodiversità sono stati molteplici anche durante l’emergenza Covid-19. Vari ricercatori e associazioni ambientaliste hanno indicato nella distruzione del patrimonio naturalistico una delle possibili cause della pandemia.
Come sottolineato da un rapporto di Legambiente, nel Mar Mediterraneo almeno il 53% di squali, razze e chimere sono in grave in pericolo. Non meglio va all’Amazzonia, dove la perdita di area forestale è pari al 15% rispetto all’estensione negli anni’70.
Sono moltissime le iniziative, legate dal messaggio che la disponibilità di sistemi naturali sani, vitali e resilienti è un bene comune, la cui qualità e funzionalità va preservata e valorizzata, perchè tutte le altre forme di capitale delle società umane dipendono dalla disponibilità del capitale naturale”. Un cammino che dovrà portare all’Accordo Globale ONU sulla Biodiversità, in occasione del summit che si svolgerà a Kunming (Cina) agli inizi del 2021