"Tgcom24Tour" a Roma, imprese e università a confronto
Ne abbiamo parlato con Maria Cristina Messa, ministro dell'Università e della Ricerca, Gerardo Capozza, segretario generale di Aci; Biagio Russo, marketing director Renault Italia; Elisabetta Ripa, head of Enel Global E-Mobility, e Fabrizio Favara, chief strategy officer del Gruppo Ferrovie dello Stato
Imprese e università a confronto nella seconda tavola rotonda della tappa a Roma di "Tgcom24Tour". Sono intervenuti Maria Cristina Messa, ministro dell'Università e della Ricerca, Gerardo Capozza, segretario generale di Aci; Biagio Russo, marketing director Renault Italia; Elisabetta Ripa, head of Enel Global E-Mobility, e Fabrizio Favara, chief strategy officer del Gruppo Ferrovie dello Stato.
"Il momento è molto sfidante, richiede capacità innovativa, non convenzionalità e soprattutto riuscire a combinare le missioni principali degli atenei - insegnare e fare ricerca - con quella dell'industria (innovare e dare lavoro). Missioni compatibili che devono trovare un punto di congiunzione. C'è una certa maturazione verso il fatto che collaborare con l'industria è di vantaggio reciproco, non toglie niente alla ricerca, aggiunge per l'impresa la possibilità di fare innovazione oltre che scambiare conoscenze, competenze e finalizzare meglio il profilo dei laureati.
L'università del futuro - L’università del futuro com'è? Secondo la ministra "rivede alcune delle proprie basi, come la flessibilità dei corsi e la possibilità di avere contemporaneamente materie Stem e umanistiche. Siamo davanti a sfide (digitale, mobilità, sostenibilità) che richiedono una forte interdisciplinarità".
"Quando arrivano da noi, i ragazzi sono molto preparati, l'università italiana continua a sfornare studenti molto validi - spiega Ripa -. Noi cerchiamo di individuare risorse che abbiano profili ricomposti, quindi con una forte connotazione tecnica, ma allo stesso tempo una curiosità che li porta ad avvicinarsi a discipline umanistiche che sono legate anche all'attenzione dei bisogni del clienti. Quello che serve dall0università, quindi, è grande competenza, ma anche flessibilità mentale, agilità di apprendere e grande umiltà".
"Il settore mobilità guarda attraverso il Pnrr a delle ricostruzioni di competenze che adesso non ci sono. In questo momento in Italia mancano 150mila professioni. Solo noi abbiamo bisogno di 20mila ingegneri per realizzare il Pnrr. Attualmente, abbiamo circa 210 diversi stream di collaborazione con tutte le università italiane", dice invece Favara.
"L'Aci è la prima amministrazione pubblica in termini di innovazione tecnologica. Abbiamo una società in house, Aci Informatica, dove lavoramo circa 500 dipendenti che fanno molta attività anche in collaborazione con l'università perché crediamo che il confronto tra aziende, enti pubblici e strutture di ricerca sia il vero segreto. L'Italia può confrontarsi con le grosse potenze mondiali se riesce a far lavorare bene i propri giovani. Gli italiani dovunque vadano fanno strada e quindi è un vero peccato perderli. Noi abbiamo e stiamo lavorando molto su questo. La sinergia tra la scuola, università e aziende deve essere un fatto ordinario, non più l'eccezionalità", commenta Capozza.
"Il mondo dell'auto si sta trasformando. È protagonista di una trasformazione che non vedevamo dai tempi di Henry Ford, tecnologica, energetica e del modo di utilizzo. Tutto questo richiede delle professionalità nuove. Noi abbiamo bisogno di persone che siano brave nell'analisi e nella gestione dei dati, nell'elettrificazione, nell'economia circolare e nella cybersecurity. Abbiamo creato una Renault University, che ha l'obiettivo di formare i nostri dipendenti e insegnare loro queste nuove discipline. Abbiamo attivato una serie di accordi con gli istituti accademici per creare queste figure professionali che prima non esistevano nel mondo dell'auto e ora sì", conclude Russo.