RiceHouse: dal chicco all’architettura
Una start-up di Biella ha ideato la casa del futuro, trasformando i residui della lavorazione del riso in edifici sani e sostenibili
Dal chicco all’architettura. Questo è il biglietto da visita di RiceHouse, esempio tutto italiano di economia circolare. Un'idea nata da un sogno: vedere una casa lì dove sorge una risaia. Del riso infatti questa start-up ha fatto la sua carta vincente, trasformando i suoi scarti in un nuovo materiale per l'edilizia.
Trasformare quello che sarebbe uno rifiuto in una nuova materia prima: questa la mission di RiceHouse. Nel periodo autunnale, una volta che il riso viene raccolto, tutto ciò che non è edibile è bruciato. Ed è qui che nasce RiceHouse: cambiando il punto di vista, ciò che per alcuni era uno scarto per altri è diventato una vera risorsa. Il progetto si è trasformato in realtà: costruire case a impatto zero, per alleggerire quella che è la terza attività più inquinante al mondo, l'edilizia.
La storia del progetto è iniziata 15 anni fa, quando i fondatori Tiziana Monterisi e Alessio Colombo si sono trasferiti a Biella. Questo comune piemontese è la città più a nord del mondo a produrre riso e l’Italia intera è il primo produttore in Europa. Con una produzione tale, la quantità di materiale di scarto è enorme. Studiando le loro proprietà si accorti che i residui della lavorazione avevano delle caratteristiche chimico-fisiche e tecniche molto prestanti. Sono partiti dalla paglia come mattone isolante ed ecco che si è materializzata la casa nella risaia. Hanno creduto in un'idea fino a realizzarla, a poterla toccare con mano.
Del chicco non si butta via niente. RiceHouse usa i residui come paglia di riso, lolla e pula per produrre tutto quello che serve a costruire una casa, dagli intonaci termoisolanti alle finiture, dal pavimento ai pannelli prefabbricati. Una casa fatta di riso, non più inquinante o malsana.
I materiali sviluppati da RiceHouse hanno ottime prestazioni e sono vincenti per diverse ragioni. Sono innanzitutto naturali al 100%, privi di formaldeide e sani per l'uomo e per l'ambiente. Una casa costruita con questi materiali è una casa con un bassissimo impatto sull'ambiente. Non inquina né nella fase di costruzione, perché non emette CO2, né durante il suo ciclo di vita. Ad esempio non ha bisogno di riscaldamento né di condizionatore in estate. E a fine vita tutti i materiali non producono rifiuti, pur nascendo essi stessi da uno scarto.
Tutti i materiali prodotti a partire dai residui del riso danno ottimi risultati, in termini di efficienza energetica, prestazioni acustiche, salubrità ed eco-compatibilità. La casa diventa così un vero scudo che aiuta l'uomo e l'ambiente. Una struttura in cui è bello vivere perché costruita seguendo principi etici.
RiceHouse è l'unica realtà in Italia ad avere ideato questo sistema e queste tecnologie, ma l'auspicio è che tutti un domani possano vivere in una casa di riso. D'altronde il sistema è riproducibile ovunque perché questo cereale è disponibile in grandi quantità tutto l'anno e in quasi tutto il mondo, come alimento e anche come risorsa. Il prossimo passo sarà esportare questo modello di economia circolare su larga scala, per diffondere una nuova visione architettonica. Solo così per le generazioni future costruire case non sarà un problema, ma una nuova opportunità.
Crediti fotografici: Edoardo Rosso Cascina La Gaietta
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