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Tonale, il “passo” che Alfa Romeo vuole scalare nasce sotto il Vesuvio

E ancora la “Mobilità delle Cose” di Hyundai, che mette il motore a ciò che è inanimato

Presidente confermato, parco auto presumibilmente pure! E così torneremo a vedere lʼormai celeberrima (e sempre bella!) Lancia Flaminia 335 in allestimento speciale Pinin Farina. Gronchi la inaugurò nel 1961 per ricevere la Regina Elisabetta dʼInghilterra, Ciampi lʼha riportata in auge e Mattarella lʼha confermata nel ruolo di ammiraglia. E a proposito di riconferme, chissà se rivedremo ancora la Panda con cui Mattarella si fece vedere al primo insediamento del 2015. Non per nostalgia, ma per far capire che il futuro dellʼindustria italiana dellʼauto dipende dalle “piccole”, termiche o ibride o elettriche che siano!

La Flaminia presidenziale scortata dai Corazzieri

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Tonale dopo Stelvio, il tappone di Alfa Romeo continua ‒ Che fatica! Era il giugno 2019 quando furono diffuse le prime foto del prototipo Tonale. Poi di acqua ne è passata tanta sotto i ponti, cʼè stato il covid, ma ancora pochi giorni (il prossimo 8 febbraio, ndr) e finalmente vedremo le forme definitive del primo C-Suv Alfa Romeo. Eppure tante differenze non dovrebbero esserci, se non nello styling degli interni, più in linea con le nuove tecnologie digitali e connesse. Quanto alle soluzioni elettrificate, si giocherà in casa, prendendo spunto dai modelli Jeep 4xe, vale a dire ibrido plug-in e opzione per la trazione integrale. Staremo a vedere. Di certo si sa che Tonale sarà costruito a Pomigliano dʼArco, dove Stellantis ha investito 1 miliardo di euro per i necessari adeguamenti. Ma allora perché non chiamarlo Vesuvio? Anche perché il Suv dovrebbe produrre un effetto “vulcanico” sulle vendite Alfa Romeo. Allora ci prendiamo una licenza… non petita: avremmo chiamato il nuovo modello VeSuv. Esplosivo!

Il concept Alfa Tonale del 2019

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Hyundai smuove le Cose ‒ DallʼInternet delle cose (IoT) alla “Mobilità delle Cose” (MoT). Vale a dire che oggetti che abitualmente consideriamo come inanimati, iniziano invece a muoversi, acquistano cioè una loro “mobilità”. È la frontiera che Hyundai definisce “Expanding Human Reach” e nel quale sta investendo sempre di più, insieme al partner Boston Dynamics. Pensiamo ai robot più evoluti, ai droni, agli esoscheletri, alle auto a guida autonoma, ma anche agli ospedali mobili. I moduli Hyundai si chiamano “ Plug & Drive” e “ Drive & Lift” e forniscono soluzioni di mobilità all-in-one, come parti di un ecosistema MoT. E in futuro molte altre cose potranno passare da immobili a mobili: aree di parcheggio che dovessero servire alla bisogna, uffici e scuole mobili, persino fattorie e giardini fioriti che si muovono da sé e richiamabili con il soave suono della nostra voce. Cose, datevi una mossa!

Il vigile dentro lʼauto ‒ Se sei ubriaco, la macchina non parte. Se lʼocchio elettronico dellʼauto si accorge che non sei lucido, allora non guidi e hai voglia a schiacciare Start e premere i pedali, la macchina non si avvia. Fantascienza? Macché, tecnologie che già esistono e perciò usiamole, mettendole di serie sui veicoli. Perché dopo lo scorso weekend di sangue sulle strade, davvero non se ne può più di contare a decine le morti, spesso giovani, sullʼasfalto. Una strage quella del weekend dal 21 al 23 gennaio: 24 vittime, incluse le 5 di Rezzato (Brescia), nessuno dei quali aveva la patente; e le 3 di Pisticci (Matera), con unʼauto finita in una scarpata. È giunto il momento allora di chiedere lʼauto intelligente, che non parte se sei ubriaco o sotto lʼeffetto di droghe. Non salverà tutti (quelli che corrono troppo o azzardano i sorpassi), ma qualcun altro si salverà. È stato fatto lo stesso per il cicalino dei seggiolini bimbi, che suona quando si chiude lʼabitacolo se dentro cʼè qualcuno. Anche lì qualche distrazione fatale cui la tecnologia viene in aiuto. Ne serve ancora di questa tecnologia, più dellʼultima app per scaricare musica gratis.

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