IN UN DOCUMENTARIO

Janet Jackson shock: "Michael mi bullizzava e mi insultava per il mio peso chiamandomi vacca e scrofa”

La cantante si racconta in un documentario "Janet" in uscita il 28 gennaio

Il peso di un cognome "importante", gli anni vissuti all'ombra del fratello, l'adolescenza e i disturbi alimentari... Janet Jackson si racconta a cuore aperto in un documentario, "Janet", in uscita il 28 gennaio in America, che svela alcuni lati oscuri del suo passato e della sua relazione con Michael. Sotto i riflettori in particolar modo i problemi che la cantante, 55 anni, ha sempre avuto con il cibo e con il suo corpo: "Sono una mangiatrice emozionale, mi sono sempre confortata mangiando se ero stressata o stavo male...", ha detto l'artista: "Ci sono stati momenti in cui Michael mi provocava, per il mio corpo, chiamandomi, scrofa, cavalla o vacca. Poi rideva e io anche, come fanno gli adolescenti, erano scherzi tra fratelli, ma dentro rimanevo ferita e questo ha influenzato sicuramente la mia autostima".

“I miei problemi con il peso e le difficoltà ad accettare il mio corpo in realtà sono iniziati davvero quando ho cominciato a recitare in Good Times. Mi sono sviluppata molto presto e sin da giovanissima avevo delle forme evidenti, soprattutto il seno, ma me lo fasciavano in modo da farmi sembrare piatta", racconta Janet, parlando della sua esperienza nel cast della serie televisiva, che la rese famosa e in cui interpretava Penny, una giovane ragazza di una famiglia violenta che è stata adottata dai Woods durante la quinta stagione.

Nel 2006 Janet è arrivata a pesare oltre 80 chili, successivamente, nel 2011 è diventata portavoce di Nutrisystem nel 2011.

In quanto al rapporto con il fratello Michael, una volta adulti, Janet svela come il cognome Jackson, sia stato un peso enorme da portare, specialmente durante le controversie e le battaglie giudiziarie di Michael. "È stato frustrante per me. Abbiamo sempre tenuto le nostre vite separate, anche se eravamo fratello e sorella, e anche le accuse contro di lui non avevano nulla a che fare con me, volevo essere lì per lui, supportarlo il più possibile".

I problemi legali di Michael sono iniziati nel 1993 con le accuse del tredicenne Jordan Chandler, che affermava di essere stato toccato in modo inappropriato dalla popstar nella sua casa di Neverland Ranch. I due raggiunsero un accordo in via extragiudiziale nel gennaio 1994 per 23 milioni di dollari. "Michael ha finito per dare soldi alla famiglia. Voleva solo che finisse, ma così è sembrato a tutti che fosse colpevole", racconta Janet, che parla delle conseguenze, che tutto questo ha avuto sulla sua carriera: "Coca-Cola mi aveva offerto un contratto che ha poi ritirato ritenendomi colpevole per associazione... Non è stato proprio facile per me essere la sorella di Michael Jackson".