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Quirinale, fumata nera al primo voto ma si apre il dialogo Salvini-Letta-Conte

Lo spoglio registra una valanga di schede bianche (672) in un giorno segnato da intensi colloqui tra i partiti, con il premier Draghi che vede i leader di Lega, 5 Stelle e Pd

Quirinale, prima votazione per eleggere il Capo dello Stato

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In un clima di grande confusione si è avviato il primo voto per l'elezione del presidente della Repubblica ed è fumata nera. Non c'è accordo tra le forze politiche che però hanno avviato un dialogo, come conferma una nota congiunta Lega-Pd al termine dell'incontro tra Salvini e Letta. La giornata è ruotata sul nome di Mario Draghi, ma nel Centrodestra persistono le difficoltà su un suo trasferimento al Quirinale. Si rivota martedì a partire dalle 15.

Intenso giro di colloqui tra i partiti Attivissimo Matteo Salvini che ha incontrato i leader dei partiti senza soluzione di continuità. C'è il massimo riserbo sui risultati di questi colloqui, ma tutti danno per scontato che bisognerà arrivare almeno alla quarta votazione - quando il quorum scenderà alla maggioranza assoluta - per immaginare un esito positivo. I protagonisti dei due schieramenti sono impegnati in un tourbillon di colloqui che segnalano la volontà di lasciarsi alle spalle il muro contro muro ma, al termine del primo spoglio, la tensione resta alle stelle.

Valanga di schede bianche: 672Dopo i tanti nomi annunciati nei giorni scorsi i partiti scelgono di votare scheda bianca (672), con il consueto inserimento nell'urna di nomi fantasiosi e non, da quello di Piero Angela a Sergio Mattarella. Oltre alle bianche, ci sono state 49 schede nulle. I voti dispersi sono stati pari a 88. In tutto i presenti e i votanti sono stati 976 rispetto ai 1.008 previsti. Il quorum necessario a eleggere il Capo dello Stato (pari ai 2/3) non è dunque stato raggiunto.

Il drive-in per i positivi al Covid Trentasei voti sono invece andati a Paolo Maddalena, il candidato degli ex M5s, mentre 16 a Sergio Mattarella. Tra gli altri 7 grandi elettori hanno scelto Berlusconi, 9 Cartabia, 6 Bossi. Due voti per Amato, Casellati, Conte, Giorgetti. La prima giornata delle votazioni è stata poi caratterizzata dal drive-in montato nel cortile di Montecitorio che ha anche visto arrivare il primo elettore positivo in ambulanza.

Voto per il Colle, i parlamentari positivi al Covid al drive-in della Camera

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Sono stati 11 i grandi elettori, positivi o in quarantena, che hanno potuto votare per il presidente della Repubblica grazie all'inedito seggio allestito nel parcheggio accanto a Palazzo Montecitorio. Teoricamente avrebbero potuto votare 22 parlamentari tra positivi e in quarantena (15 deputati e 7 senatori), ma per farlo si erano iscritti in 17.

Black out internet a Montecitorio A rendere più complessa la situazione anche un black out della linea internet che fa impazzire soprattutto i giornalisti visto che non ha pregiudicato lo scrutinio, che è stato fatto manualmente, come da prassi per l'elezione del Capo dello Stato. Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha scelto di leggere i nomi usciti dall'"insalatiera" solo per cognome allo scopo di evitare il trucchetto del riconoscimento del voto.

Salvini vede prima Draghi e poi Letta Il vero protagonista dietro le quinte è stato il leader leghista Matteo Salvini che lunedì mattina ha visto il premier Mario Draghi per un colloquio che doveva restare riservato. "No comment" sui contenuti sia da fonti di Palazzo Chigi sia della Lega. Sempre Salvini si è consultato con il segretario del Pd, Enrico Letta, e l'incontro è stato particolarmente importante per l'inizio di un percorso comune tra i due schieramenti che fino ad oggi si sono osservati in cagnesco dalle due sponde del fiume.

Pd: "Aperto il dialogo con il Centrodestra" A segnalare come qualcosa sia cambiato è il Pd. Il Nazareno infatti ha confermato che esiste "un'apertura di dialogo" con il Centrodestra. Per chiudere il cerchio Salvini ha visto anche Giuseppe Conte, il leader dei 5 Stelle che, è bene ricordare, rappresenta il più robusto gruppo parlamentare in questa elezione.

Quirinale, Umberto Bossi vota per primo: "Draghi può uscire alla fine, ci sarà un nome condiviso"

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All'appuntamento con la prima votazione per l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica si è presentato puntuale anche Umberto Bossi. Il senatore leghista, padre fondatore della Lega, è stato il primo dei grandi elettori ad esprimere la propria preferenza. Come indicato dal gruppo della Lega, Bossi ha confermato la scheda bianca: "Ho seguito l’ordine di scuderia".

Telefonata Draghi e Letta Ma in questo schema sembra per la prima volta essersi inserito anche Mario Draghi che ha avuto una telefonata con il segretario del Pd, anche questa seguita da un "no comment" che ben descrive la delicatezza del momento. Naturale quindi che a Montecitorio si sia parlato molto anche del nuovo governo in caso il premier passasse al Quirinale.

Colloquio anche tra Draghi e Conte Il presidente del Consiglio Draghi avrebbe sentito anche il leader M5s Giuseppe Conte. Dallo staff dell'ex premier non commentano la notizia. Da Forza Italia Antonio Tajani si è limitato a confermare che per gli azzurri Draghi deve restare a Palazzo Chigi. Intanto da Palermo il presidente Sergio Mattarella conferma il suo imminente trasloco nella nuova casa affittata a Roma.

L'Economist: "Draghi presidente negativo per l'Italia e l'Europa" Intanto dall'estero arriva l'editoriale dell'Economist che alza il tiro con questo titolo: "Il tentativo di Mario Draghi di diventare presidente è negativo per l'Italia e l'Europa".

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