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Cresce la tensione sull'Ucraina, le Borse chiudono in rosso: Milano -4%

A pesare sono anche i timori di una stretta della Fed sulla politica monetaria. L'Europa brucia 386 miliardi mentre Wall Street recupera e chiude col segno più

I mercati europei chiudono in rosso per colpa dell'escalation sulla crisi in Ucraina, con gli Usa che stanno valutando l'ipotesi di inviare soldati e mezzi da guerra nei Paesi dell’Europa dell'est. Pesano inoltre i timori di una stretta della Fed che potrebbe condizionare le scelte delle altre banche centrali. A Piazza Affari il Ftse Mib perde il 4,02% a 25.972 punti.

Se Milano ha messo a segno la peggior performance del Vecchio Continente, i venti di guerra che soffiano sull'Est (e il sell-off innescato dai timori dell'inasprimento della politica monetaria da parte della Fed) hanno però affossato anche le altre Piazze europee: Parigi ha perso il 3,97%, Francoforte il 3,81%, Londra il 2,66%.

Il "lunedi' nero" delle Borse europee è costato alle Piazze del Vecchio Continente 386 miliardi di euro di capitalizzazione: l'indice Stoxx 600, che riunisce i principali titoli quotati in Europa, ha chiuso in calo del 3,6%.

Wall Street, invece, recupera chiude positiva dopo una seduta trascorsa per la maggior parte in profondo rosso con perdite vicine al 4%. La svolta nelle ultime due ore, con i listini che hanno ritrovato slancio, recuperato le perdite e girato in positivo. Il Dow Jones chiude così in rialzo dello 0,30% a 34.466,67 punti, il Nasdaq avanza dello 0,63% a 13.855,13 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,33% a 4.4012,33 punti.

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