Senza significative variazioni del tasso d'inflazione rispetto al 2021 (+1,9%), la stima per il 2022 è di una crescita dei consumi del +5%. Ma con un tasso d'inflazione al 5% le ricadute sui bilanci familiari sarebbero pesanti: a parità di volume d'acquisto, le maggiori spese sarebbero pari a 1.464 euro l'anno in più a famiglia. È quanto emerge dallo studio Tecnè, Prospettive economiche delle famiglie italiane per il 2022.
Il carrello della spesa Nel 2021 la spesa media mensile delle famiglie, al netto del computo degli affitti figurativi, è cresciuta del +7%, dopo la contrazione registrata nel 2020 (-12%). Nel complesso, gli italiani hanno speso circa 38 miliardi di euro in più rispetto al 2020 grazie alla ripresa dei consumi non alimentari. Il recupero, però, è stato parziale e la spesa delle famiglie è ancora sotto i livelli del 2019 per circa 36 miliardi di euro. Il maggiore incremento della spesa è stato nel nord est, nelle coppie senza figli della classe d'età 35-64 anni e in quelle dove la persona di riferimento è un lavoratore dipendente con un inquadramento alto o medio.
Redditi e fiducia economica A sostenere la ripresa dei consumi hanno contribuito l'allentamento delle restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria e il parziale recupero dei redditi delle famiglie (+1,1%) dopo il netto calo registrato nel 2020 (-2,6%). In termini reali la contrazione dei redditi tra il 2020 e il 2019 è stata di -29,5 miliardi di euro. Di questi solo 11.5 miliardi sono stati recuperati nel corso del 2021. A far crescere i consumi più velocemente dei redditi ha contribuito il miglioramento della fiducia economica, sia dal punto di vista della valutazione della condizione attuale, sia in termini di attese per i prossimi 12 mesi. Il miglioramento della fiducia economica ha spinto le famiglie a ridurre la quota di risparmio cautelativo, in calo di cinque punti percentuali rispetto al 2020.
Prospettive per il 2022 Se il tasso d'inflazione si mantiene sui livelli del 2021 (+1,9%) la stima è di una crescita dei consumi pari al +5% rispetto all’anno precedente, riportando i livelli della spesa delle famiglie per beni e servizi su valori prossimi a quelli del 2019. L'incremento equivale a circa 30 miliardi di euro in più rispetto al 2021. Il ritorno ai livelli pre-pandemia potrebbe, però, far registrare una forte frenata a fronte di un elevato aumento dei prezzi al consumo, spinti dalla crescita dei costi energetici. Per il 2022 la stima è di un tasso d’inflazione medio annuo compreso tra +4,5% e +5,5%. Con un tasso d'inflazione al 5% le ricadute sui bilanci familiari sarebbero pesanti. A parità di volume d'acquisto, le maggiori spese sarebbero pari a 1.464 euro l'anno in più a famiglia.
Differenze tra nuclei familiari Il tasso d'inflazione non si scaricherebbe con la stessa intensità su tutte le tipologie familiari ma avrebbe impatti maggiori su famiglie di pensionati, su quelle numerose e su quelle a reddito basso e medio-basso. Per una famiglia di 5 persone (2 genitori e 3 figli) il carrello della spesa, a parità di acquisti di beni e servizi, potrebbe crescere di oltre 2.000 euro l’anno. Le conseguenti strategie di riequilibrio dei bilanci familiari inciderebbero in modo significativo sull'acquisto di beni e servizi comprimibili, determinando una frenata alla dinamica positiva dei consumi che ridurrebbe la crescita attesa, in termini reali, dal +5% al +2%.