E' in programma per sabato, a Roma, un vertice di Centrodestra in vista dell'elezione del Presidente della Repubblica. Lo riferiscono i partiti della coalizione dopo la telefonata tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Intanto si è tenuto ad Arcore un vertice di Forza Italia: al centro del colloquio l'eventuale corsa del leader FI che, "molto probabilmente", proprio sabato potrebbe sciogliere la riserva.
Ancora tanti gli scenari aperti per il Colle A tre giorni dal primo voto per il Quirinale, dunque, i partiti provano a trovare l'accordo che tenga insieme il Colle, Palazzo Chigi e la legislatura. Gli scenari possibili sono ancora tanti, ma che il clima sia cambiato lo dimostrano anche le parole di Salvini: "Non vogliamo fare colpi di mano, non è neanche mio interesse culturalmente. In questo momento è meglio dialogare, e io sto incontrando tutti, davvero tutti". Il segretario della Lega rivendica ancora per il Centrodestra il diritto ad avanzare una proposta, o magari "più proposte", una rosa di nomi.
Salvini ha contattato tutti i leader politici Salvini ha contattato tutti i leader (a partire da quelli della maggioranza che sostiene il governo Draghi) per avvisarli del vertice di Centrodestra programmato per sabato a Roma. "Lavori in corso", ha scritto il segretario della Lega, che poco prima - confrontandosi con Berlusconi e Meloni - aveva condiviso ancora una volta la necessità di un Centrodestra unito e compatto. La coalizione, rivendica Salvini, avrà "l'onore e l'onere" di proporre per il Colle una candidatura "di alto profilo".
Colloquio "cordiale" tra Conte e Meloni Giro di telefonate per Giuseppe Conte, che ha sentito vari leader ed esponenti politici. Tra questi contatti un cordiale colloquio con la presidente di Fratelli d'Italia.
Letta: "Strategia è nome super partes e patto di legislatura" E sono proseguiti anche gli incontri del Pd. Secondo quanto riferiscono fonti del Nazareno, il segretario Enrico Letta, con le capogruppo alla Camera e al Senato, Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, ha incontrato i vertici di Svp e Uv. Il leader dem ha illustrato la strategia del partito per il Colle, che prevede un nome superpartes, in grado di convogliare il consenso di una larga maggioranza su un profilo garanzia di autorevolezza e terzietà, e un patto di legislatura fino al 2023.
Incontro del segretario dem con RenziIn precedenza Letta ha visto Matteo Renzi. "Ci sono 3 o 4 ipotesi. Agli italiani dico: è complicato ma giovedì o venerdì avrete un presidente. Non vi preoccupate se ora c'è una girandola di nomi", ha detto il leader di Italia Viva, spiegando che al momento sul Quirinale si è ancora "in alto mare, ma è normale".
Gli scenari per il Colle: Draghi, Casini e il Mattarella bis Sul "patto di legislatura" proposto da Letta è arrivato l'ok di Renzi: "Mettiamoci d'accordo per l'interesse del Paese, litigheremo nel 2023". Che questo significhi via libera a Mario Draghi per il Quirinale, però, ancora non è sicuro: nel M5s ancora vi sono resistenze, e il nervosismo dei Cinque Stelle è testimoniato dal caso Fraccaro, finito addirittura a rischio espulsione per aver incontrato Salvini. E soprattutto bisogna trovare l'accordo sul sostituto a palazzo Chigi: altro tecnico o profilo istituzionale? E i leader entrerebbero nel nuovo governo? Incognite che tengono in piedi anche gli altri scenari per il Colle: da un centrista come Pier Ferdinando Casini fino al bis di Mattarella.
Arriva il decreto del governo per il voto dei positivi Intanto il governo ha varato un decreto legge - già firmato da Mattarella - per permettere ai grandi elettori in isolamento o in quarantena di partecipare alle votazioni per il Quirinale, accogliendo la richiesta di tutti i gruppi parlamentari e formalmente avanzata al premier Mario Draghi dal presidente della Camera Roberto Fico, attraverso un seggio drive in nel parcheggio di Montecitorio. Il testo, approvato all'unanimità del Consiglio dei ministri, autorizza i grandi elettori positivi o in quarantena (attualmente sono 35, 20 deputati e 15 senatori) a lasciare "in via eccezionale" il loro domicilio per raggiungere Montecitorio e votare per il Capo dello Stato, pur se con dei limiti stringentissimi.
Con mezzo proprio o sanitario I grandi elettori in isolamento o quarantena causa Covid "sono autorizzati, previa comunicazione all'azienda sanitaria territorialmente competente, agli spostamenti con mezzo proprio o sanitario sul territorio nazionale, per il tempo strettamente necessario alle operazioni di voto e comunque con modalità tali da prevenire il pericolo di contagio, esclusivamente per raggiungere la sede del Parlamento, ove si svolge la votazione e fare rientro nella propria residenza o dimora".