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Bologna, bimbo morto cadendo da un carro di Carnevale: due a giudizio, anche la mamma

L'altro è l'ingegnere che aveva rilasciato il certificato di collaudo. Il proprietario e allestitore ha scelto il rito abbreviato

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Per la morte di Gianlorenzo Manchisi, il bambino di due anni e mezzo caduto e travolto da un carro di Carnevale durante una sfilata il 5 marzo 2019 a Bologna, in via Indipendenza e poi morto il giorno dopo in ospedale, sono state rinviate a giudizio due persone - la mamma del bambino, che era salita sul carro con lui e l'ingegnere che aveva rilasciato il certificato di collaudo -, mentre un'altra ha scelto di essere processata con la formula del rito abbreviato (che prevede lo sconto di un terzo della eventuale pena). È questo l'esito dell'udienza preliminare, davanti al Gup del Tribunale di Bologna, Claudio Paris.

Per la mamma e l'ingegnere il processo comincerà il 5 maggio. Mentre sarà processato in abbreviato il proprietario e allestitore del carro: in questo caso l'udienza è fissata al 29 aprile. Tutti e tre gli imputati (assistiti dagli avvocati Mauro Nicastro, Stefano Sermenghi e Massimo Leone) sono accusati di omicidio colposo.

Nell'udienza si sono costituiti parte civile il padre di Gianlorenzo Manchisi, assistito dall'avvocato Annalisa Gaudiello, e il fratello del bambino, rappresentato dall'avvocato Marco Bettoni. 

Sulla vicenda c'è ancora pendente un altro fascicolo nato da un esposto della famiglia del bambino, in cui si chiedeva di indagare le responsabilità del Comitato delle manifestazioni petroniane, che organizzò l'evento, e di approfondire quelle eventuali del Comune. Per due volte i pm hanno chiesto di archiviare il fascicolo e per due volte i familiari si sono opposti. Se ne discuterà nuovamente il 22 febbraio.

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