Prendere il diploma in 4 anni è possibile? Sì, lo è, e non è un privilegio riservato ai piccoli geni. Già da qualche anno, infatti, in alcune scuole d’Italia vengono riservate delle sezioni sperimentali che danno la possibilità di svolgere un percorso quadriennale, più breve di un anno rispetto a quello tradizionale. Però, come segnala il portale Skuola.net, con l’anno scolastico 2022/23 il progetto diventerà pressoché strutturale, per raggiungere un maggior numero di studenti: il Ministero dell’Istruzione ha infatti aperto alla possibilità di formare mille nuove classi di liceo e istituto tecnico per conseguire un diploma “breve”.
Ma, attenzione, anche se gli anni di scuola sono ridotti, i programmi non cambiano: i percorsi quadriennali assicurano, infatti, l’insegnamento di tutte le discipline previste dall’indirizzo di studi, compresa l’educazione civica, nonché il potenziamento delle discipline STEM. L’iscrizione alle nuove sezioni dedicate alla sperimentazione quadriennale - che si aggiungono a quelle già esistenti - è aperta fino al 28 gennaio, anche se è ancora in via di definizione la lista delle scuole a cui sarà consentito farlo.
Un anno in meno e un approccio più moderno: ecco i percorsi quadriennali
Per ora solamente chi andrà al liceo o presso un istituto tecnico potrà provare a concludere le scuole superiori in appena 4 anni. Ma è già previsto che dall’anno scolastico 2023/24 si aggiungerà anche l’istruzione professionale, con un ulteriore ampliamento della sperimentazione.
Per avviare una classe che preveda il raggiungimento del diploma in 4 anni, però, ci sono regole ben precise: gli istituti hanno dovuto presentare - entro il 4 gennaio scorso - i progetti e le relative domande. I progetti delle scuole, per essere approvati, devono rispettare alcuni parametri. Tra gli altri, la realizzazione di programmi di orientamento e il potenziamento dell’apprendimento linguistico con metodologia CLIL e delle discipline STEM; imprescindibili anche la valorizzazione di attività laboratoriali e della didattica innovativa, l’utilizzo delle tecnologie didattiche per l’acquisizione di competenze disciplinari e trasversali, la possibilità di effettuare insegnamenti curricolari on line, l’introduzione di moduli sui temi “green”.
Ovviamente, le classi in quattro anni prevedono un adeguamento e rimodulazione del calendario scolastico annuale e dell’orario settimanale delle lezioni, per compensare, almeno in parte, la riduzione di un anno del percorso, garantendo così l’acquisizione delle competenze previste per il ciclo scolastico, al pari dei classici percorsi quinquennali.
Ma non finisce qui: per poter attivare una classe prima sperimentale dal prossimo settembre, le scuole dovranno comporre un classe di almeno 27 studenti (questo il numero minimo previsto dalla normativa di riferimento). Fondamentale, dunque, il ruolo degli studenti e delle famiglie. Solo loro potranno decretare il successo dell’iniziativa dei singoli istituti.
Diploma in 4 anni: come saranno distribuite sul territorio le mille nuove classi
Come si distribuiranno lungo lo Stivale queste mille nuove classi, che si andranno a sommare alle circa 200 già attive? Le tabelle, sulla carta, già ci sono; bisognerà vedere che ne pensano alunni e genitori. Numeri a tre cifre per la Lombardia: qui sono state previste ben 150 classi del percorso quadriennale che potranno essere attivate dall’anno scolastico 2022/23. In Campania potrebbero essere ben 135, nel Lazio 103. Queste le regioni che, più delle altre, avranno la possibilità di accedere alla sperimentazione. Sotto di loro, la Sicilia con 96 classi, il Veneto con 72, la Puglia con 68 e l’Emilia Romagna con 64. Più povere di classi sperimentali invece Molise (qui le classi potranno essere al massimo 6), Basilicata (13) e Umbria (15). Ma era un quadro facilmente prevedibile, visto che il numero di nuove classi è legato alla popolazione studentesca e al numero di scuole presenti sul territorio.
Come iscriversi a un percorso quadriennale di liceo o istituto tecnico
I lettori più attenti avranno notato che le scuole interessate dovevano proporre il proprio progetto entro il 4 gennaio, giorno in cui erano già aperte le iscrizioni al prossimo anno scolastico. Gli uffici scolastici regionali hanno invece tempo fino al 21 gennaio per deliberare le scuole dove sarà effettivamente possibile attivare nuove sezioni quadriennali. Gli istituti in lizza possono segnalare questa opzione nel modulo on line delle iscrizioni scolastiche 2022/2023, nella parte personalizzabile da parte degli istituti stessi. La sezione è quella che si chiama “Altre informazioni per le famiglie”. Le famiglie possono quindi richiedere l’iscrizione a una sezione quadriennale, che diventerà effettiva se poi si costituirà la classe. E ciò avverrà solo se ci sarà il parere positivo delle autorità scolastiche regionali e nel contempo verrà raggiunto il numero minimo di iscritti necessario a costituire una classe iniziale.
Comunque, per iscriversi online all’anno scolastico 2022/23, anche per i licei e gli istituti tecnici in quattro anni, c’è tempo fino al 28 gennaio, accedendo tramite identità digitale al sito dedicato https://www.istruzione.it/iscrizionionline/.
Per inviare la domanda online, le famiglie devono compilare il modulo con i dati dell’alunno, della famiglia e della scuola scelta; quest’ultima gestisce quindi la richiesta con un ordine di priorità, secondo i requisiti stabiliti dall’istituto: in ogni caso questi non devono essere legati all’ordine cronologico di arrivo delle domande. Le famiglie, a questo punto, potranno seguire l’iter della richiesta di iscrizione sul sito ministeriale o via mail, con aggiornamenti continui fino all’avvenuta accettazione.