Questa sfilata è stata annunciata da un plotone di piccoli volumi. Tutti diversi ma parte di una piccola biblioteca, quindi uniti da un filo sottile, presente e pressante, per quanto non necessariamente percepibile o evidente. Tomi snelli o corposi, disegnati per sedere dentro una tasca e viaggiare con chi li legge. Tomi che invitano ad un viaggio, di sapere, emozioni, conoscenza.
Questa sfilata si svolge dentro un luogo di sapere. Un luogo dove chi si forma inizia un viaggio verso destinazioni insondate e inesplorate, lontane ma raggiungibili. La collezione stessa è un viaggio: siderale e nordico, cristallino e vibrante, intrapreso da un plotone di giovani che affrontano l’avventura della vita con un libro in tasca.
Si avverte un nuovo ordine mentale, terso come la luce di gennaio. Il viaggio, che sia esso di sapere o d’avventura, richiede una mappa e una mappa vuole chiarezza, che non è schematicità ma limpidezza. La collezione è limpida nel sovrapporsi e accumularsi di segni differenti: stelle polari e ancore, mare d’inverno e montagna, lupi e rose. Un amalgama che, come una piccola biblioteca, è unito da un filo sottile: la volontà e visione del suo autore, Kean Etro. In questo nuovo sentire, anche il paisley trova una dimensione geometrica dell’essere, mentre si riscopre la ginnastica mentale del ben vestire.
La chiarezza è ritmo di forme e di colori, geometria di temi e di passioni, linearità che vibra. La silhouette, morbida e netta, nasce dalla somma di colori pieni modulati con gusto monocromatico: sfumature ghiacciate di grigio e blu cobalto, toni intensi di viola, verde bosco e arancio, punte accese di rosso, blu elettrico, tocchi di senape. Il bianco e nero grafico è nota di accompagnamento.
Le materie sono corpose: lana, velluto, seta jacquard, gomma. La silhouette, stratificata e pulita, nasce dalla somma di capi archetipici, letti in chiave Etro: il cappotto, il soprabito da giardinaggio, il pullover inteso anche come outerwear, il caftano, il duvet, la giacca, la camicia stampata, il maglione con lo slogan-calembour. I guizzi della lingua di Etro seguono questo nuovo ordine e pulizia: la rosa è declinata scolasticamente come parola latina su camicie e fodere, o si presenta in forma botanica e stilizzata; il lupo, specie per la cui conservazione Etro si impegna dal 2020 insieme al WWF, è un intarsio o jacquard che sottolinea il percorso nordico e siderale. Motivi in rilievo di cristalli e interruzioni bianche creano effetti sorprendenti sulle superfici. Le sneaker cartoon e le stringate classiche, ai piedi, suggellano la convivenza di giovinezze e età adulta, perché il viaggio del sapere e l’avventura della vita sono appena iniziati.