Dopo oltre 10 ore sono state liberate tutte e quattro le persone, tra cui il rabbino, prese in ostaggio nella sinagoga di Colleyville, in Texas. Ucciso il sequestratore, che aveva chiesto il rilascio, a suo dire, della sorella Aaifa Siddiqui, la neuroscienziata pakistana conosciuta come "Lady Al Qaeda" e condannata a 86 anni di carcere per terrorismo. I Siddiqui, però, negano che l'uomo faccia parte della famiglia.
Biden: "E' stato un atto terroristico" Il sequestro alla sinagoga di Colleyville, ha commentato il presidente americano Joe Biden, "è stato un atto terroristico". E poi ha aggiunto: "Ci opporremo all'antisemitismo e all'estremismo".
Identificato il sequestratore: è il britannico Malik Faisal Akram Intanto il sequestratore è stato identificato dall'Fbi nel 44enne di nazionalità britannica Malik Faisal Akram. Lo riportano i media americani citando una nota dell'Fbi, nella quale si precisa come "al momento non ci sono indicazioni di altri individui coinvolti".
In azione oltre 200 agenti Dopo oltre 10 ore, dunque, la crisi alla sinagoga è stata risolta grazie a una maxi-operazione con oltre 200 agenti schierati. Le forze dell'ordine sono entrate in azione liberando gli ostaggi e uccidendo il sequestratore. L'uomo era entrato nella sinagoga durante la cerimonia del sabato in diretta su Facebook: ai presenti, quattro in tutto incluso il rabbino, si è descritto armato, con bombe nel suo zainetto. Ha urlato, pronunciato frasi antisemite ma, allo stesso tempo, ha ripetutamente messo in evidenza di non essere un criminale.
Fin dall'inizio ha chiesto la liberazione di Aafia Siddiqui, conosciuta anche come "Lady Al Qaeda", la neuroscienziata pakistana che sta scontando 86 anni di carcere con l'accusa di aver cercato di uccidere militari americani e agenti dell'Fbi. Il sequestratore si è detto il fratello della donna ed stato inizialmente identificato da alcuni media americani, fra i quali Abc, come Muhammad Siddiqui. Un legale di Muhammad e la famiglia Siddiqui hanno però smentito, condannando con forza il gesto folle.
Trattative durate ore La polizia, le forze speciali Swat e l'Fbi hanno presidiato l'area per ore mantenendo contatti con il sequestratore che, nel frattempo aveva chiesto a uno degli ostaggi di chiamare un rabbino della città di New York per chiedere di sfruttare i suoi legami e favorire la liberazione di Siddiqui. Le trattative fra l'uomo e i negoziatori si sono protratte per ore, poi un primo ostaggio è stato liberato. Intorno alle 21:30 locali e dopo un'esplosione e colpi di arma da fuoco nella sinagoga, sono stati liberati gli ultimi tre ostaggi.