"Luca Palamara non è stato rimosso da un giudice terzo e imparziale". Per queste ragioni i legali dell'ex magistrato rimosso dal Csm dopo lo scandalo delle nomine "pilotate" annunciano di aver depositato un ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo. "Nel ricorso si lamenta la violazione dell'articolo 6 della Cedu nella misura in cui non è stato garantito il diritto a un equo processo, in termini di terzietà ed imparzialità".
In particolare, la difesa di Palamara, per cui è in corso il processo penale a Perugia, ritiene che il Csm non sia stato imparziale "attesa la mancata astensione e la non disposta ricusazione del dottor Davigo che ha ricoperto il ruolo di giudice disciplinare pur avendo avuto conoscenza dei fatti oggetto di incolpazione al di fuori del procedimento disciplinare".
Inoltre, secondo la difesa dell'ex presidente dell'Anm, "è stato impedito al dottor Palamara il suo diritto di difesa negando l'ammissione di prove decisive per dimostrare la sua innocenza". La nota conclude: "In una prossima conferenza stampa verranno spiegati i dettagli del ricorso anche alla luce dell'annullamento del Consiglio di Stato della nomina del presidente aggiunto della Cassazione, dottoressa Cassano, che ha presieduto il collegio delle Sezioni Unite che ha confermato la decisione di rimozione del Csm".