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Le domande che dovremmo farci prima di cominciare una dieta

Per comprendere meglio le nostre motivazioni e per capire subito se è il momento giusto e avremo successo

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Mettersi a dieta è sempre una scelta difficile, che va maturata e ponderata con attenzione. Specie se i chili da perdere sono cinque o più, e si annuncia quindi un cammino di una certa lunghezza, occorre ragionare con attenzione e porsi una serie di interrogativi, per evitare di cadere in preda allo scoraggiamento e al senso di fallimento nel caso non riuscissimo a centrare completamente l’obiettivo che ci siamo proposti. Ecco allora una serie di domande alle quali trovare risposta o, per lo meno, da proporsi come tema di riflessione.

Come ho fatto a ridurmi così? – La domanda è inevitabile quando affrontiamo la bilancia e il suo responso ci sgomenta. Se si tratta di una lunga serie di momenti allegri in compagnia, nei quali ci siamo goduti il buon cibo e la convivialità, poco male: siamo stati bene e ce la siamo goduta. Un buon regime, equilibrato e detox, ci rimetterà in sesto. Se invece abbiamo alle spalle solo serate davanti alla tv divorando pacchi interi di biscotti, non va bene per niente: oltre a mangiare meno dobbiamo trovare qualche attività divertente che ci regali piacere ci tenga lontani dal cibo.

Perché voglio dimagrire? – Me lo richiede la salute o semplicemente il desiderio di indossare un bel vestito visto in vetrina? Entrambe le motivazioni sono valide: sentirsi bene ed essere belle sono due ottime ragioni per rivedere la nostra alimentazione. 

Che significato attribuisco al cibo? – A volte ci sembra che mangiare sia l’unico cosa che ci dà gioia. Se il frigorifero è la nostra principale forma di conforto, non c’è dieta che tenga: possiamo tenere duro per un po’, ma non abbiamo scampo. Troviamo altre forme di gratificazione (amici, lavoro, attività interessanti) e restituiamo al cibo il ruolo che gli spetta: è ciò che ci sostiene e ci dà energia, può essere un piacere, ma niente di più. 

So definire i miei obiettivi? – Di solito, quando ci si mette a dieta, l’obiettivo è veder scendere l’ago della bilancia o riuscire ad allacciare la cintura dei jeans. Attenzione però: avere genericamente l’obiettivo di “dimagrire” non è del tutto efficace. Si può perdere peso semplicemente eliminando i liquidi in eccesso, ma si tratta di chili che si riprendono con grande facilità. Per dimagrire occorre perdere massa grassa e questo si ottiene solo sforbiciando le calorie e bruciando di più con il movimento. Non è detto, poi, che i chili persi se ne vadano dai punti critici che vorremmo snellire: invece di buttare giù i cuscinetti sui fianchi, potremmo vederci più scavate in viso. Il grasso di troppo viene bruciato in modo generalizzato e occorre tempo e pazienza per snellire proprio dove vorremmo. Meglio proporsi, dunque, obiettivi precisi, come perdere un chilo a settimana fino a calare di una taglia. 

Da sola o con uno specialista? - Un conto è proporsi di buttare giù tre o quattro chili, un altro è perderne dieci o più. Nel primo caso basta ridurre le porzioni e fare attività fisica, nel secondo si tratta di un cammino più complesso che richiede la guida di uno specialista che sappia aiutarci a dimagrire e, nello stesso tempo, correggere le nostre abitudini alimentari. Il fai-da-te in questa seconda situazione è sconsigliabile. 

Qual è la dieta più adatta a me? – Inutile mettersi di colpo a stecchetto quando siamo abituate a pasti luculliani o seguire un regime che ci impone alimenti che non ci piacciono o ancora che ci vincola a pasti super calibrati quando il nostro lavoro o il nostro stile di vita ci costringono a mangiare spesso fuori casa. Meglio chiedere consiglio a uno specialista che possa insegnarci come fronteggiare le situazioni in cui incorriamo più spesso, senza stravolgere le nostre abitudini. 

Sono disposta a fare sport? – Una sana attività fisica è molto utile se vogliamo perdere qualche chilo di peso: muoverci di più ci aiuterà anche a tonificare la muscolatura e i tessuti che, al termine della dieta, potrebbero apparire appassiti e flaccidi. Una dieta è anche un’ottima occasione per rivedere tutto il nostro stile di vita, a favore di abitudini più sane. La palestra ci annoia e lo sport non ci diverte? Basta camminare e spostarsi in bicicletta: una bella camminata a passo veloce di almeno trenta minuti al giorno può già aiutarci molto. 

E se non ce la faccio? – Ogni percorso è cosparsi di battute d’arresto e di possibili cadute, ma se non tentiamo, non riusciremo mai. Mettiamo in conto qualche dafaillance e qualche “sgarro”: l’importante è riprendersi, non sentirsi in colpa (o almeno non troppo), perdonare noi stesse senza sentirci fallite e riprendere da dove ci eravamo interrotte. 

Che cosa penseranno gli altri? – Non penseranno nulla, salvo ammirarci per la decisione e il briciolo di coraggio che richiede. Essere a dieta non comporta rinunciare alla compagnia: basta imparare a scegliere, quando si mangia insieme, i cibi che possiamo permetterci e che siano comunque abbastanza gratificanti. Un pasto più abbondante, nell’arco della settimana, può essere compensato e “recuperato” abbastanza facilmente. 

E’ un sacrificio o un mezzo? – Pensare continuamente che siamo a dieta rende più difficile seguirla. Il modo con cui affrontiamo il nostro regime alimentare può essere la chiave del successo o del fallimento: viverlo come un mezzo per ottenere un risultato anziché come un oneroso sacrificio, è il primo passo per avere successo. 
 

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