Perle delle Alpi

Alto Adige: la montagna più autentica è ad Alpe di Villandro

Un mondo incantato da scoprire con gli sci da fondo, con le racchette da neve, a piedi

Alto Adige: non un impianto di risalita, solo sentieri battuti che toccano baite in pietra e legno, e belle piste piste per fondo e ciaspolate. Silenzio e sconfinate distese di neve, con le Dolomiti sullo sfondo, una nuova dimensione, slow e in totale simbiosi con la natura, della montagna invernale.

Siamo sull'Alpe di Villandro, l’altopiano in altitudine più grande d’Europa dopo l’Alpe di Siusi, tra i 1.740 e i 2.509 metri, in Valle Isarco, sopra la cittadina medievale di Chiusa, piccola perla dell’Alto Adige

Un paradiso per il fondo e le ciaspole -  L’Alpe di Villandro è una splendida palestra invernale a cielo aperto per chi alla discesa preferisce fondo, ciaspolate e altre attività alternative.  Vi si snodano infatti tracciati per il fondo, da cui si godono straordinari panorami su tutte le Dolomiti, dallo Sciliar al Catinaccio-Latemar, fino alla lontana Marmolada. Come, ad esempio la pista di fondo Alpe di Villandro (con partenza dal parcheggio Gasserhütte), lunga 6,5 km. Vi è anche la possibilità di collegarsi al Renon tramite un tracciato piuttosto impegnativo di circa 10 km. Accanto alle piste da fondo, sull'altipiano ci sono anche percorsi attrezzati per camminate invernali con le ciaspole e itinerari per praticar lo sci alpinismo. 

Baite e rifugi - Sull’Alpe di Villandro, punteggiata da quasi 100 fra baite e fienili, anche d’inverno sono aperti alcuni rifugi, dove ci si può fermare per pranzare con piatti tipici altoatesini e per prendere il sole. Base di partenza per scoprire l’Alpe è la baita Gasser Hütte (8 km da Villandro). Il rifugio (1744 m) è anche punto di partenza per le escursioni di sci-alpinismo verso i Monti Sarentini, e qui arriva dalla sovrastante baita Mair in Plun anche una pista da slittino.

Passeggiate invernali - Tra le passeggiate invernali più belle, anche se un po’ impegnativa, c’è l’escursione di circa 4 ore che dall’Alpe di Villandro arriva al Corno del Renon, 15 km di percorso e un dislivello di 520 m. L’itinerario dalla baita Gasser tocca la malga Mair in Plun, dove si può anche fare uno spuntino, e poi prosegue per il rifugio Sella dei Sentieri fino al Corno del Renon, dove per rifocillarsi c’è anche il rifugio Oberes Horn. Si ritorna, dopo aver toccato la quota massima di 2260 m, per la stessa via dell’andata. 
 
Per maggiori informazioni: www.suedtirol.info