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Il medico consiglia... come affrontare la riabilitazione dopo un intervento di protesi mini-invasiva dell'anca

A Tgcom24 la consulenza di Giulio Bernardini, chirurgo ortopedico e traumatologo presso la Casa di Cura Bernardini di Taranto

Tgcom24

Le aspettative del paziente che si sottopone oggi a intervento di protesizzazione dell'anca sono maggiori di quanto lo fossero 20 anni fa. Con lo sviluppo innovativo dei materiali e delle tecniche chirurgiche, vi è una maggiore attenzione al recupero precoce e più rapido della deambulazione del paziente. Un impianto protesico di nuova generazione oggi può durare più a lungo. È necessario comprendere che per avere un esito positivo, l'educazione ai comportamenti pre e post intervento del paziente e la sua partecipazione sono fondamentali. Il coinvolgimento a un programma riabilitativo che inizi prima della chirurgia è in grado di migliorare notevolmente il processo di recupero da un intervento chirurgico di sostituzione dell'anca. Ne abbiamo parlato con Giulio Bernardini, chirurgo ortopedico e traumatologo presso la Casa di Cura Bernardini di Taranto.

Che differenza c'è tra questa nuova tecnica e quelle tradizionali?
Oramai i tempi di ricovero in seguito a un intervento di protesi d'anca si sono ridotti notevolmente. Con la nuova tecnica mini-invasiva per via anteriore diretta, attraverso una piccola incisione di 8 centimetri siamo in grado di eseguire l'intervento senza tagliare nessun muscolo dell'articolazione. Quindi a differenza delle altre tecniche le perdite di sangue e il dolore nel post operatorio sono molto ridotte. Di conseguenza, la riabilitazione, nel periodo immediatamente post-chirurgico, risulta estremamente rapida e assolutamente non traumatica per il paziente stesso.

Dopo quanto il paziente si mobilizza?
I pazienti vengono mobilizzati nella stessa giornata dell'intervento e possono riprendere a camminare con appositi ausili già a poche ore dall'intervento. La deambulazione risulta già più agevole in terza giornata post-operatoria, giornata nella quale si inizia con la rieducazione all'uso delle scale. Importante ricordare che ogni persona ha una sua capacità di recupero diversa, attribuibile a una serie di condizioni personali.
L'abbandono di una stampella avviene già dopo 15 giorni dall'intervento, il paziente potrà abbandonare completamente anche la seconda stampella nel momento in cui si sentirà pronto.

Quali sono i vantaggi di questa tecnica chirurgica?
I vantaggi di questa tecnica chirurgica sono molti, uno di questi è la possibilità di dormire liberamente senza dover seguire particolari indicazioni, come accadeva con le tecniche tradizionali, e per di più i rischi di lussazione post operatoria sono notevolmente ridotti. È molto veloce anche il ritorno alle normali attività quotidiane, per esempio si può tornare a guidare l'automobile dopo soli 20 giorni dall'intervento, con la possibilità di una ripresa dell'autonomia negli spostamenti.

È possibile fare sport dopo l’intervento?
Il percorso riabilitativo deve essere individuale e finalizzato al riequilibrio funzionale non solo dell'anca, questo per evitare sovraccarichi antalgici di altri distretti corporei. Al termine di questo iter funzionale molti pazienti, che lo richiedano, tornano senza problemi alle attività sportive preferite senza alcuna limitazione.

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