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Brunori Sas presenta "Cheap": "Un divertissement nato dalla voglia di fare qualcosa di leggero"

Il cantautore pubblica una raccolta di cinque canzoni casalinghe, scritte e registrate in una settimana lo scorso dicembre

Sono uscite cinque nuove canzoni di Brunori Sas, che a due anni esatti da "Cip!" è al centro dell’interesse grazie alla sua intensa poetica ma anche grazie alla sua sensibilità nel saper sempre colpire là dove siamo più fragili e dubbiosi. "Cheap!", acronimo di Cinque Hit Estemporanee Apparentemente Punk, condensa arrangiamenti scarni e sporcature nei suoni in 16 minuti di puro divertissement, spontaneo, estemporaneo, “casereccio”. Un progetto immediato, senza congetture, dalla chiara intenzione eversiva, di sovvertimento di alcune dinamiche discografiche: uno strappo, un buco nel muro da cui guardare con rapidità, ma non senza efficacia, il mondo. 

Cinque canzoni ironiche per sorridere in questo tempo sospeso ma anche per riflettere e per tornare a farci suonare in testa pensieri compiuti, con il clima unico, leggero ma pensante che è il marchio di fabbrica dell’artista, che in poco più di 4 anni ha conquistato il centro della nuova scena cantautorale.

Mattia Balsamini

“Cheap! è una raccolta di cinque canzoni casalinghe, scritte e registrate in una settimana lo scorso dicembre, con strumentazione scarna e approccio da "buona la prima", racconta Brunori. "Si tratta quindi essenzialmente di un divertissement, nato dalla voglia di realizzare qualcosa di leggero (visti i tempi gravi), sia nel 'cosa' che nel 'come'. Un cotto e mangiato che affronta tematiche attuali, ma con un approccio che esce dalla dinamica 'sacrale', lunga e a tratti pallosa che connota la realizzazione dei dischi ufficiali".

"Cheap! gioca, ovviamente, sull'assonanza con il famigerato pettirosso, finendo per esserne, o meglio fingendo di esserne il surrogato, il fratellino storto, quello uscito male", continua Brunori - “Linguaggio terreno, sporcature nei testi e nel suono il tutto condito da una buona dose di sana cialtroneria: dialetti e finto spagnolo, clavicembali kitsch e chitarre zanzarose, batteria elettronica da liscio e slide hawaiane. Sedici minuti che vi cambieranno la vita, in peggio".

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