Mentre si fa largo l'ipotesi di una riapertura del processo sul caso Roberta Ragusa, la donna scomparsa nel 2012 a Gello (in provincia di Pisa) e per la cui morte è stato condannato il marito Antonio Logli, "Mattino Cinque News" ha intercettato il padre dell'uomo ora in carcere, che si dice fiducioso.
"Noi siamo convinti della sua innocenza - sostiene senza indugi - Antonio di salute sta bene e anche lui crede nella possibilità di una revisione; deve venire fuori la verità". L'uomo si è poi soffermato sulla condizione dei nipoti, certi che Roberta si sia allontanata volontariamente: "Daniele e Alessia stanno abbastanza bene, naturalmente gli manca la mamma e anche il papà".
Roberta Ragusa è scomparsa la notte del 13 gennaio 2012 e nonostante le numerose ricerche il suo corpo non è mai stato ritrovato. Tre gradi di giudizio hanno portato, nel 2019, il marito Antonio Logli alla condanna a 20 anni con l'accusa di aver ucciso la donna per poi distruggerne il cadavere.
A dieci anni esatti di distanza dalla scomparsa, però, il caso sembra giunto a una svolta: i riflettori sono puntati sul super testimone Loris Gozi, che ha riferito di aver visto Logli litigare con qualcuno quella notte in via Gigli: secondo la difesa di Antonio, Gozi avrebbe mentito per ottenere uno sconto di pena dopo la condanna per il furto di un computer, come raccontato in una lettera da un suo ex compagno di cella.