"Siamo arrivati quando c'era il monopolio assoluto delle testate della Rai con Silvio Berlusconi che, quando si tratta di lanciare sfide impossibili, non si tira mai indietro. Eravamo 45 giornalisti in totale e sfidavamo una corazzata, fin dal primo giorno il colpo arrivò al segno". Il Tg5 compie 30 anni e con queste parole il suo direttore Clemente Mimun, a "Mattino Cinque News", ricorda la nascita della testata. "Nella memoria mi è rimasto l'avvio avventuroso, una runione a casa di Enrico Mentana - racconta Mimun - in cui con Lamberto Sposini abbiamo tirato giù poche righe per spiegare gli obiettivi che ci ponevamo. Gli obiettivi di 30 anni fa sono esattamente quelli che si è posto Enrico Mentana, poi Carlo Rossella e successivamente il sottoscritto".
"Il nostro obiettivo - spiega il direttore del TG5 - è molto semplice invece di raccontare gli scoop, che generalmente sono carte che arrivano dalle procure per cui producono magari giustizialismo, raccontiamo giorno per giorno quello che succede in Italia e nel mondo attribuendo alla notizia principale la facoltà di avere anche un approfondimento, cercando di fornire a tutti gli spettatori gli strumenti per formarsi una propria autonoma opinione. Questo è quello che bisogna fare anche se è molto difficile".
E sugli obiettivi che il Tg5 persegue da 30 anni Mimun dichiara: "Sono tre: fare un buon prodotto, raggiungere gli ascolti (facciamo più di 10mila spettatori al giorno) e il rigore per quanto riguarda il budget. A questo - conclude - aggiungi l'impegno profuso da Pier Silvio Berlusconi per quanto riguarda la riorganizzazione e l'ammodernamento delle tecnologie e il gioco è fatto".