Due giovani, un 18enne e un 21enne, sono stati fermati a Torino e a Milano su decreto della Procura del capoluogo lombardo: i due avrebbero compiuto "pesanti violenze sessuali quasi complete accompagnate da rapine di cellulari e borsette" in piazza Duomo la notte di Capodanno. Entrambi, ha spiegato il procuratore milanese facente funzione Riccardo Targetti, sono "italiani di seconda generazione".
Il pericolo di fuga all'esteroI provvedimenti sono stati eseguiti per un "consistente e concreto pericolo di fuga e gravi indizi". I due, infatti, senza una dimora precisa, erano pronti a lasciare l'Italia e avevano una rete di contatti all'estero utile per mettere in atto il piano di fuga. Nell'abitazione alla periferia Nord di Torino, dove abita il 21enne, sarebbero stati raccolti gravi indizi, tra cui gli abiti indossati la notte di Capodanno, immortalati nei video delle aggressioni.
Indizi da video e chat Nei provvedimenti di fermo vengono contestate le accuse di "violenza sessuale di gruppo" e di "rapina". Oltre che per il "pericolo di fuga", gli stessi provvedimenti sono stati emessi per la "gravità" degli indizi raccolti, basati sull'esito "delle perquisizioni e sulle indagini preliminari" sui video e le immagini delle violenze, sulle "chat", il tutto "corroborato dalle audizioni delle vittime". Lo ha spiegato il procuratore facente funzione di Milano Riccardo Targetti.
Le aggressioni contestate ai due fermati In particolare, ai due ragazzi, a vario titolo, vengono contestati due dei tre episodi al centro dell'inchiesta: l'aggressione alla 19enne e a una sua amica all'angolo con via Mazzini (documentato in un primo video finito in Rete); gli abusi nei confronti di 4 ragazze vicino alla Galleria Vittorio Emanuele II. Il 21enne è stato fermato a Torino e il 18enne a Milano.
La "tecnica" del branco - I due giovani fermati avrebbero colpito con una tecnica ben precisa: secondo le indagini della Procura, inizialmente la vittima prescelta sarebbe stata avvicinata dai due con una scusa. Subito dopo altri, dandole la schiena, avrebbero creato una grande confusione, gridando e formando un "muro umano" per nascondere quanto stava accadendo. Infine altri ancora avrebbero accerchiato la ragazza arrivando alle spalle per poi commettere gli abusi.
Il 18enne si difende: "Non ho molestato le ragazze" Interrogato, da remoto, dal gip Raffaella Mascarino, il 18enne fermato a Milano si è difeso, dicendo di non aver "fatto niente", di non aver "toccato" le ragazze, di aver visto la gente prima accalcata e di essersi solo messo a guardare. Il giovane, che ha risposto alle domande, si trova a San Vittore. Il suo legale, Iacopo Viola, ha chiesto gli arresti domiciliari. Il giudice dovrà ora decidere sulla richiesta di convalida del fermo e di custodia cautelare in carcere avanzate dai pm.
Le testimonianze delle vittime Le vittime delle aggressioni (nove in totale, tra cui due tedesche) sono state sentite martedì fino a tarda sera in Procura o in videoconferenza e i fermi sono stati emessi in nottata "dopo le perquisizioni e dopo una serie di riscontri arrivati anche sentendo" le giovani. I fermi dovranno essere convalidati, uno dal gip di Torino e l'altro dal gip di Milano. Giudici che dovranno anche decidere sulle richieste di misura cautelare in carcere.