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Tempo libero e lavoro: un equilibrio da funamboli, ma indispensabile

Le donne sono da sempre penalizzate rispetto agli uomini, ma occorre imparare a staccare la spina

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Gli esperti lo chiamano work-life- balance e indica l’equilibrio, indispensabile anche se difficile da raggiungere, tra i tempi dedicati alle attività lavorative, retribuite o comunque obbligate, e gli spazi liberi da dedicare a noi stessi e a quello che ci piace. E’ uno degli elementi fondamentali per la qualità della nostra vita, ma purtroppo, in questo, le donne sono da sempre svantaggiate rispetto agli uomini e il gender gap non sembra destinato a colmarsi nel breve periodo. Per questo è importante imparare a capire quando il molto sta diventando troppo e trovare un modo per evitare eccessivi accumuli di stress staccando la spina quando è il caso. 

I NUMERI – Le donne, strette tra le esigenze del lavoro e della famiglia, sono quelle che soffrono di più della mancanza di tempo da dedicare a se stesse: lo evidenziano numerosi studi statistici, tra cui il Rapporto Istat “I tempi della vita quotidiana”. Il Rapporto indica che le donne hanno in un giorno media quasi un’ora di tempo libero in meno rispetto agli uomini, e anche i recenti miglioramenti registrati nella distribuzione dei carichi di lavoro, non hanno generato un significativo miglioramento. Per recuperare almeno una quota di tempo per sé, le donne sono diventate campionesse di multitasking, sovrapponendo due o più attività. Il tempo libero conquistato in questo modo è però per lo più di tipo definito “passivo”, costituito da attività piacevoli a cui ci si dedica contemporaneamente a un compito lavorativo, ad esempio seguire un programma televisivo mentre si prepara la cena. La soddisfazione che si trae da questo tipo di fruizione è decisamente inferiore a quella che si ottiene nel tempo libero “puro”, ovvero quello in cui ci si dedica completamente a un’attività liberamente scelta, anche se l’attività secondaria migliora la piacevolezza del compito principale che si deve svolgere.  Il tempo libero “puro” rappresenta invece la quasi totalità del tempo libero di cui godono gli uomini. 

MULTITASKING E STRESS – Anche se la capacità di svolgere più attività contemporaneamente sembra essere l’unico modo per recuperare un po’ di tempo per sé, il multitasking in senso stretto, inteso cioè come dedicarsi a due o più attività lavorative nello stesso tempo, non è realmente possibile: il nostro cervello non è fatto per operare in questo modo. Quando facciamo più cose insieme, in realtà, l’attenzione si sposta freneticamente da una all’altra, con un processo molto impegnativo per le nostre facoltà mentali. Gli studi di neuroscienze hanno anche dimostrato che, lavorando in questo modo, l’efficienza e la produttività calano drasticamente, mentre lo stress diventa altissimo con conseguenze importanti sul lungo periodo.  

LA TECNICA DEL POMODORO – Per recuperare un po’ di tempo extra, non resta che migliorare la nostra efficienza. Uno dei metodi più conosciuti per migliorare la produttività e nello stesso tempo diminuire lo stress è la cosiddetta “tecnica del pomodoro”, inventato alla fine degli anni Ottanta da un imprenditore di origini italiane, Francesco Cirillo: tutto sta nell’utilizzare un timer (quello di Cirillo era a forma di pomodoro, da cui il nome della tecnica) alternando fasi di lavoro, anche brevi, in cui ci si concentra esclusivamente sul compito da svolgere, a una breve pausa in cui ci si distacca totalmente da ogni compito, passando poi all’attività successiva. Questa segmentazione del tempo migliora la produttività e diminuisce lo sforzo cognitivo, a tutto vantaggio del benessere personale. 

OBIETTIVO DISCONNESSIONE – Per una buona qualità della vita occorre badare anche alla qualità del nostro tempo libero, soprattutto se ne abbiamo poco a disposizione. Anche in questo caso, occorre concentrarsi completamente sull’attività che scegliamo di svolgere, sgombrando la mente dai pensieri lavorativi. Il primo passo sta nell’ignorare (o meglio ancora disconnettersi) dai device, dalla posta elettronica e anche dai social network, se questi vengono utilizzati in modo professionale. Il diritto alla disconnessione è diventato un tema scottante in questo periodo di smart-working, in cui il lavoro è entrato nelle nostre case e non ci lascia tregua, anche al di fuori dai tempi professionali, tanto da essere ormai sancito anche dalle normative contrattuali. Se non possiamo spegnere completamente i device, uno  step intermedio può essere disattivare le notifiche, almeno in certi orari, per togliere la sensazione di ansia continua di eventuali richieste lavorative in arrivo. 

IL DOLCE FAR NIENTE – Dedicarsi a un’attività appagante come un hobby, la compagnia degli amici e dei familiari o uno sport, sono i modi migliori per trarre giovamento dal nostro tempo libero. Non dimentichiamo però il valore del dolce far niente, quel placido ozio che rigenera il corpo e la mente, al quale abbandonarsi almeno ogni tanto, senza sentirsi in colpa: non è tempo perso, ma lo spazio di rigenerazione e di riposo mentale del quale abbiamo bisogno. E’ proprio in momenti come questi che la nostra mente, lasciata libera di vagare,  elabora informazioni e ci fa trovare, magari, la soluzione creativa che andavamo cercando e che continuava a sfuggirci. 

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