"Quelli di Milano sono fatti gravissimi su cui la procura della Repubblica ha immediatamente avviato le indagini per individuare i responsabili delle molestie e delle violenze che spero vengano assicurati al più presto alla giustizia". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, su quanto avvenuto in piazza Duomo a Capodanno. "Le forze di polizia - ha assicurato - sono impegnate quotidianamente a garantire la sicurezza delle nostre città".
Le parole del ministro arrivano mentre è salito ad almeno cinque il numero di casi su cui il procuratore aggiunto Letizia Mannella e il pm Alessia Menegazzo, nell'inchiesta della Squadra mobile, stanno indagando con l'ipotesi di "violenza sessuale di gruppo". Lo sforzo delle forze di polizia, ha spiegato la titolare del Viminale, "dovrà essere massimo per evitare che possano ripetersi analoghi deprecabili comportamenti".
Sala: "Scoprire e fermare il branco" "Un fatto gravissimo non degno della nostra città", ha detto il sindaco Giuseppe Sala. "Scoprire e fermare i membri del 'branco' che si è reso responsabile di tali violenze - ha aggiunto - è la risposta migliore che possiamo dare alle vittime. A loro voglio esprimere la mia piena vicinanza".
Sul fronte delle indagini ci sono già tre casi di violenze di gruppo riscontrate con testimonianze, denunce e accertamenti medici. Tra questi l'episodio ai danni di una 19enne (documentato in un primo filmato finito online) aggredita da una trentina di giovani verso l'1:30, ma anche quello nei confronti di un'amica, anche lei prima "isolata" e poi circondata con lo stesso schema. In più, ci sono elementi concreti nel caso di un'altra ragazza.
Giovedì, inoltre, è emerso un nuovo filmato di abusi su due ventenni tedesche. Inquirenti e investigatori, oltre a passare al setaccio le
immagini delle telecamere della zona e ad ascoltare ragazze e testi, hanno recuperato tutte le denunce su furti e rapine commesse la notte dell'ultimo dell'anno attorno al Duomo, perché potrebbero essere state 'accompagnate' da violenze non denunciate.
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