Attesa per l'autopsia

Lilly, trovati due sacchetti di plastica intorno alla testa

Emergono le prime indiscrezioni sul cadavere che si suppone appartenga a Liliana Resinovich. La morte avvenuta in un giorno diverso dalla scomparsa?

Il corpo rinvenuto a Trieste in due buste grandi della spazzatura a formarne una aveva la testa infilata in due sacchetti di plastica. E' quanto emerge da ambienti investigativi. Da un primo esame superficiale effettuato dal medico legale Fulvio Costantinides non risulterebbero tracce di violenza. Sempre dai primi rilievi, la morte della donna risalirebbe ad alcuni giorni fa. Dunque, se il corpo fosse di Liliana Resinovich, il giorno della sua morte potrebbe non coincidere con quello della scomparsa.

Anche se non ci sono ancora conferme ufficiali, tutto farebbe pensare che il cadavere della donna ritrovato in un parco nei pressi dell'ex ospedale psichiatrico di Trieste sia di Liliana Resinovich, la 62enne scomparsa il 14 dicembre da un'abitazione distante meno di un chilometro da lì. La corporatura è esile come quella di Lilly, come la chiamavano tutti, alta un metro e 50 anni e con un peso di appena 42 chili.

I due sacchetti intorno alla testa farebbero pensare a una morte causata da soffocamento. Sul corpo, però, è stato confermato che non sono stati trovati segni di violenza né di lotta. Una situazione che lascia investigatori e inquirenti convinti del fatto che "ogni ipotesi rimane aperta, compresa quella del suicidio", come ha detto il procuratore capo di Trieste Antonio De Nicolo.

Al momento non ci sono indagati né per la scomparsa né per la morte della donna "Soltanto l'autopsia potrà chiarire una serie di quesiti al momento senza risposta", ha concluso De Nicolo.