L'ELEZIONE DEL CAPO DELLO STATO

Quirinale, Fico convoca il Parlamento il 24 gennaio alle 15

I parlamentari si riuniranno in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali, per l'elezione del capo dello Stato. Partiti ancora divisi sul nome

Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha convocato il Parlamento in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali, lunedì 24 gennaio, alle ore 15, per eleggere il presidente della Repubblica. L'avviso di convocazione, rende noto l'ufficio stampa della Camera, verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di oggi, 4 gennaio.

"Nelle prossime due settimane, all'attività ordinaria della Camera si affiancherà quella di preparazione al voto. Siamo al lavoro insieme al collegio dei questori per definire l'organizzazione e le misure per garantire la piena operatività e sicurezza del voto", assicura il presidente Fico.

Italia Viva: "Nessuno ponga veti" Per il coordinatore nazionale di Italia Viva, Ettore Rosato, "bisogna riuscire ad andare ai tavoli di discussioni capaci di sostenere più tesi e più candidature, questo vale per tutti, è un elemento che ognuno dovrà portare nel suo bagaglio di trattativa, non esiste la trattativa su un solo nome. Io penso che nessuno possa arrivare con un nome preconfezionato, perché si tratta di una trattativa che deve mettere insieme partiti molto eterogenei, bisogna evitare veti e nomi preconfezionati". Infine Rosato allontana dal ventaglio di nomi papabili per il Quirinale quello di Draghi poiché senza di lui questa maggioranza non esisterebbe. E sferza il M5s, che appoggia un Mattarella bis: "Credo sia sbagliatissimo tirare il presidente Mattarella per la giacchetta come sta facendo qualcuno". "Andare a votare nel 2022 sarebbe un errore e un governo tecnico senza la credibilità di Draghi sarebbe meno forte. Dunque vediamo cosa costruirà la politica", aggiunge Elena Boschi.

M5s: "Mattarella è stato sempre il primo nome per il Movimento" "Sergio Mattarella è stato sempre ed è il primo nome che il M5S voterebbe per il Quirinale. Non sono per niente sorpreso dal pensiero di alcuni nostri senatori. Lo condivido in pieno". Lo dichiara Michele Gubitosa, vicepresidente del Movimento 5 Stelle, sulla eventuale riconferma dell'attuale capo dello Stato. "Conosciamo tutti la posizione del presidente Mattarella in merito a un suo eventuale secondo mandato - continua l'esponente pentastellato -. Se dovesse cambiare idea, il M5s non farà mancare il proprio sostegno".

Fdi: "Il centrodestra resti compatto" "L'ipotesi di Draghi presidente, per ciò che ci riguarda, è valutabile solo nell'ottica esclusiva di un ritorno al voto immediato. Perché il primo problema in Italia è la mancanza di un governo frutto di una maggioranza omogenea che abbia valori, idee e visioni coerenti per disegnare il futuro della nazione". Così il presidente dei deputati di Fratelli d'Italia Francesco Lollobrigida. "Berlusconi certamente è un uomo che ha difeso gli interessi nazionali quando era al governo - aggiunge Lollobrigida -. Se il centrodestra scegliesse altre strade per noi ha molta importanza resti coeso".

Pd: trattative quando Berlusconi farà un passo indietro Il Pd è pronto a dialogare con tutti per cercare come prossimo presidente della Repubblica il candidato da eleggere con la maggioranza più ampia possibile anche coinvolgendo l'opposizione e per tenere in piedi la legislatura. E' il messaggio che negli ultimi giorni, dopo l'approvazione della Manovra, è partito dai vertici del Pd unito a una constatazione che è e resterà una trincea: "Finché il centrodestra è congelato sul nome di Silvio Berlusconi la trattativa non può partire".

Gasparri: "Centrodestra ha forza per avanzare proposta" "Perfino a D'Alema può capitare di dire una cosa giusta. Ha detto infatti parlando del Quirinale che 'l'idea che il presidente del consiglio si autoelegga capo dello Stato e nomini un alto funzionario del Tesoro al suo posto mi sembra una prospettiva non adeguata per un grande paese democratico…'. Fermo restando il rispetto per le persone, e in tanti pensiamo che Draghi sia la migliore presenza possibile a Palazzo Chigi, non si capisce infatti perché il 'commissariamento' della politica debba arrivare alle estreme conseguenze. Il centrodestra ha forza democratica, parlamentare e 'storica' per avanzare la propria proposta. E l'intera coalizione ha un dovere morale di sostenere chi a essa ha dato vita". Lo dichiara il senatore Maurizio Gasparri, componente del Comitato di presidenza di Forza Italia, che sostiene Silvio Berlusconi come unico candidato al Colle.