Wordle non è esattamente una novità: il puzzle game creato dal programmatore statunitense Josh Wardle, infatti, è nato circa sei mesi fa come semplice web-game da giocare direttamente in un qualsiasi browser, ma è solo in concomitanza con le festività natalizie che si è trasformato in un fenomeno globale, conquistando tutti con la sua "semplice complessità": gli amanti dei giochi di crittoanalisi à la Mastermind hanno un nuovo passatempo preferito.
Come funziona? Ogni giorno, direttamente sul sito ufficiale di Power Language, è possibile cimentarsi in una sfida: indovinare una parola (al momento solo in inglese) composta da cinque lettere, in un massimo di sei tentativi. La parola, che è identica per tutti ogni singolo giorno, porta i giocatori a competere tra di loro nel tentativo di indovinarla con il minor numero di tentativi, sfruttando anche un meccanismo di condivisione sui social network che evita qualsiasi spoiler.
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Le regole, come detto, sono semplici ma non per questo poco impegnative: bisogna indovinare un termine inglese composto da cinque lettere provando a inserire una parola, e ogni volta che si scova una lettera effettivamente presente nel termine misterioso, un sistema di indizi conferma se la lettera è al posto giusto o se si trova in una posizione sbagliata, sottolineando chiaramente quali sono le vocali e consonanti che, al contrario, non fanno parte della parola.
Da qui in poi si procede finché non si trova la parola corretta... o non si esauriscono i tentativi. Nel secondo caso, tocca aspettare l'arrivo di una nuova parola il giorno successivo o sfruttare "sistemi alternativi" (come ripulire il browser da cookie e dati di navigazione, o utilizzarne uno alternativo) per riprovare. C'è persino una modalità per utenti esperti, che costringe a utilizzare i suggerimenti forniti dopo l'inserimento di una parola soltanto nel tentativo successivo, cancellando di conseguenza tutte le lettere già utilizzate dalla tastiera presente a fondo pagina.
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Wordle è un gioco semplice ma al tempo stesso complesso, che brilla soprattutto quando si innesca la "competizione" nella propria bolla social tramite il suo intelligente sistema di condivisione: l'autore ha infatti inserito un tasto Sharing che copia negli appunti del proprio computer una serie di emoji che indicano com'è stata affrontata la sfida, quanti tentativi sono stati necessari per scovare la parola misteriosa, e quante volte si è posizionata una lettera nel modo corretto o errato.
Un sistema che non fa altro che stimolare il popolo dei social media a tentare di indovinare il termine misterioso nel minor numero di tentativi possibili, vantandosi poi con gli amici nel caso in cui si riesca effettivamente a batterli.