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Hong Kong, blitz della polizia in una testata pro-democrazia: sei arresti

Le accuse sono di cospirazione e pubblicazione sediziosa. La retata, che ha causato la chiusura del giornale, è solo l'ultimo episodio di una repressione del dissenso

La polizia di Hong Kong ha fatto irruzione nell'ufficio di un giornale online a favore della democrazia, arrestando sei persone per cospirazione e per pubblicazione sediziosa. Il blitz è solo l'ultimo episodio di una repressione del dissenso nell'ex colonia britannica. Gli arrestati lavorano per Stand News, una delle testate giornalistiche libertarie più impegnate in città che ha chiuso i battenti subito dopo la retata.

Gli agenti hanno arrestato un dipendente e un ex redattore di Stand News, nonché quattro ex membri del consiglio tra cui la cantante e attivista Denise Ho e l'ex parlamentare Margaret Ng. I sei rischiano fino a due anni di carcere e una multa fino a 5mila dollari di Hong Kong (640 dollari Usa).

Il direttore ad interim del quotidiano, Patrick Lam, si è dimesso e tutti i dipendenti sono stati licenziati. Il sito web della testata e le sue pagine sui social media non saranno più aggiornate e saranno rimosse presto.

La testata ha pubblicato un video su Facebook di agenti di polizia intervenuti a casa di un vicedirettore, Ronson Chan. Quest'ultimo è anche presidente dell'Associazione dei giornalisti di Hong Kong (HKJA) ed è stato portato via per essere interrogato. Chan, che è stato poi rilasciato, ha detto ai media che la polizia ha sequestrato i suoi dispositivi elettronici, le carte bancarie e il tesserino.

L'operazione ha visto l'impiego di oltre 200 agenti. La polizia aveva un mandato per sequestrare materiale giornalistico rilevante ai sensi della legge sulla sicurezza nazionale emanata l'anno scorso. L'ordinanza che ha fatto scattare gli arresti fa riferimento ai reati di cospirazione e pubblicazione sediziosa, introdotti nell'era coloniale. La polizia ha anche perquisito le abitazioni degli arrestati.

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