Ercolano: sul mare, su un’area vulcanica, sorgeva l'antica Hercolaneum, oggi a circa 30 metri di profondità rispetto all'abitato attuale. In seguito all’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. fu ricoperta sotto una spessa coltre di lapilli, fango e detriti che ne ha consentito una perfetta conservazione contribuendo a farci conoscere la sua storia, fatta di scoperte, catastrofi e meraviglie uniche.
Questi scavi, patrimonio dell’Unesco, vanno considerati come una vera e propria città, con la sua fisionomia urbanistica, la sua civiltà e, soprattutto, con il suo volto umano. Un luogo che trasuda arte e storia, dove passato e presente si fondono per dare vita a uno spettacolo che incanta ed emoziona i suoi visitatori.
Sold out - La città perduta di Ercolano, sepolta per secoli dalla lava del Vesuvio, continua a rivelare i suoi tesori e grazie alle diverse iniziative messe in campo, il Parco Archeologico di Ercolano registra continui sold out per la visita. Gli scavi di Ercolano, anche se meno noti di quelli di Pompei, sono una meraviglia assoluta del patrimonio storico. Lo stato di conservazione della città di Herculanum è infatti impressionante e l'istantanea che la lava ci ha restituito riporta ancora più dettagli di quella di Pompei. Lo strato di 16 metri di materiali piroclastici e fango che ha sommerso la città ha permesso la conservazione di domus a due piani, all'interno delle quali sono stati rinvenuti elementi architettonici in legno e in marmo, monili e oggetti d'arredo, nonché molti reperti organici, che hanno permesso di ricostruire nel dettaglio lo stile di vita degli antichi ercolanesi.
Cosa vedere - La Villa dei Papiri, antica sede di una biblioteca è chiamata così proprio per il tesoro di manoscritti romani salvati dalle rovine tra il 1752 e il 1754. I papiri sono ora conservati presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, l'Accademia delle Scienze francese a Parigi, la Bodleian Library di Oxford e la British Library di Londra. C’èpoi la Casa d’Argo, che deve il suo nome all’affresco raffigurante Argo che fa da guardia a Io, l’amata da Zeus e trasformata in giovenca. Di grande suggestione sono i famosi cunicoli borbonici attraverso cui si svolsero le ricerche dei primi scavatori nel’700.
La bottega del vino - Da non perdere poi la Casa dello Scheletro, così chiamata dal rinvenimento di uno scheletro nel piano superiore e la Sede degli Augustali, il collegio dedicato al culto dell’imperatore Augusto. All’interno dell’edificio si possono ammirare dei meravigliosi affreschi raffiguranti Ercole: sulla parete sinistra il figlio di Zeus è ritratto nell’Olimpo, accompagnato da Giove, mentre sulla parete destra si assiste alla lotta tra Ercole e Acheloo. Particolarmente interessante il Thermopolium, il caratteristico luogo di ristoro dell’antichità dove si servivano cibi freddi e caldi conservati nei dolia, grandi contenitori in terracotta. Merita una visita anche la Bottega ad Cucumas, ossia le brocche in cui si vendevano bevande, in particolare l’ottimo vino locale.
Panificio e palestra - Da vedere inoltre il Pistrinum, il panificio, fornito di macine manuali, e la palestra, complesso edilizio destinato alle attività educative e sportive realizzato in età augustea. Proprio di fronte a questo edificio si trova la Taberna di Priapo, luogo degno di nota poiché vi è stato ritrovato un dolium contenente noci nonché un piccolo ripostiglio situato davanti al bancone. Molto apprezzata dai visitatori è la Casa del Rilievo di Telefo, seconda casa per grandezza della città, appartenuta a Marco Nonius Balbus. Era costituita da tre livelli sovrapposti e doveva essere riccamente decorata come attesta la presenza del rilievo marmoreo con il mito di Telefo. Nonio Balbo, pretore e proconsole della provincia di Creta e di Cirene, tribuno della plebe e partigiano di Ottaviano, lo incontriamo anche sulla terrazza a lui dedicata dove si erge l’ara funeraria rivestita di marmo. A seguire si trova l’area sacra e il sacello di Venere.
Terme femminili - Di profondo interesse storico-artistico sono le Terme femminili che presentano sedili in muratura lungo le pareti e una successione canonica di ambienti termali, nei quali si distinguono: lo spogliatoio (apodyterium), la sala tiepida (tepidarium) con le mensole per gli abiti, la sala calda (caldarium) e, alle spalle, la fornace per il riscaldamento e il pozzo. Per concludere vale la pena di fermarsi alla Bottega del Lanarius in cui si può osservare l’unico esemplare conservato di pressa a vite in legno, usato probabilmente per stirare i vestiti.