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Rio, torturati e uccisi per aver rubato uccelli: un anno dopo la scomparsa, la verità shock su tre meninos de rua

Lucas, Alexandre e Fernando, 8, 10 e 11 anni, erano scomparsi dalla favela il 27 dicembre 2020, dopo essersi allontanati da casa per andare a giocare a calcio. A condannarli a morte i membri di un cartello della droga che controlla il loro quartiere

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Una prima verità sulla scomparsa di tre meninos de rua a Rio de Janeiro nel pomeriggio del 27 dicembre 2020 era già arrivata a settembre, ma un anno dopo la sparizione di Lucas Matheus, Alexandre da Silva e Fernando Henrique, 8, 10 e 11 anni, la polizia fornisce macabri dettagli sulla loro sorte. I tre, usciti di casa per andare a giocare a calcio nella favela, sarebbero stati torturati e uccisi dai membri di un cartello della droga che controlla il loro quartiere, i trafficanti di Morro do Castelar. Il motivo? Avrebbero rubato un uccello ornamentale allo zio di un boss locale.

Le indagini erano partite dalle ultime immagini dei tre bambini restituite da alcune telecamere di sicurezza in strada a Belford Roxo, comune dell'area metropolitana di Rio de Janeiro. A ufficializzare la loro morte il capo della Polícia Civil di Rio Allan Turnowski, che ha rivelato anche particolari agghiaccianti.

"Hanno picchiato i bambini con una tale violenza da ucciderne uno e poi hanno deciso di giustiziare anche gli altri due - è stato raccontato alla stampa dagli inquirenti. -  I corpi poi smembrati sono stati gettati in un fiume e non ancora ritrovati".

A tale conclusioni si è arrivati anche grazie ad alcuni testimoni e alle soffiate di alcuni collaboratori presenti all'interno del gruppo dei trafficanti della zona. Il movente sarebbe legato al furto di un uccello appartenente allo zio di uno dei boss della droga di Castelar.

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