Covid, 7mila voli cancellati nel mondo nel weekend di Natale
Gli effetti della variante Omicron sulle festività: migliaia di voli hanno subito ritardi
Almeno 7.900 voli cancellati nel weekend di Natale, migliaia di altri in ritardo, con gli aeroporti nel caos dagli Stati Uniti alla Cina. La variante Omicron che ha messo in ginocchio il mondo, spingendo il record di contagi di Covid-19 dall'Europa a New York, ha costretto a rimanere a terra decine di migliaia di viaggiatori, assestando un nuovo colpo al settore turistico, anche in vista del Capodanno.
Personale in quarantena Migliaia di piloti, assistenti di volo e altri membri dello staff sono dovuti andare in quarantena dopo essere stati esposti al Covid, che ha costretto Lufthansa, Delta e United Airlines tra gli altri a cancellare molti voli. Secondo Flightaware, United Airlines ha dovuto annullare circa 439 voli venerdì e sabato, il 10% di quelli programmati. "Il picco di casi di Omicron in tutto il Paese questa settimana ha avuto un impatto diretto sui nostri equipaggi e sulle persone che gestiscono le operazioni", ha affermato la compagnia statunitense, aggiungendo che sta lavorando per trovare soluzioni per i passeggeri colpiti.
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La situazione in Cina Anche Delta Airlines ha cancellato più di 300 voli sabato e 170 il giorno prima, sempre secondo Flightaware, citando sia Omicron che condizioni meteorologiche avverse. Sono stati cancellati anche più di dieci voli di Alaska Airlines, i cui dipendenti hanno dichiarato di essere stati "esposti al virus" e di doversi autoisolare. Ad essere responsabili del maggior numero di cancellazioni sono comunque le compagnie aeree cinesi: China Eastern ha tagliato circa 540 voli, più di un quarto di quelli programmati, mentre Air China ne ha cancellato 267, quasi un quarto del totale.
Cancellazioni e ritardi stanno infliggendo un duro colpo alla voglia di tornare a viaggiare quest'anno per le vacanze, dopo un Natale 2020 duramente colpito dalla pandemia. Secondo le stime dell'American Automobile Association, più di 109 milioni di americani avrebbero dovuto viaggiare in aereo, treno o auto tra il 23 dicembre e il 2 gennaio, un aumento del 34% rispetto all'anno scorso.
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