LA PANDEMIA

Covid, stretta contro la variante Omicron: test, mascherine e Green pass valido sei mesi

Il governo si prepara a varare nuove misure: tamponi anche ai vaccinati per i grandi eventi e ritorno allo smart working. Ipotesi Super Green pass anche sui luoghi di lavoro

© Ansa

Con la variante Omicron che apre "una fase nuova" della pandemia, va presa "ogni precauzione possibile" per fermare la corsa del Covid. Per questo il governo annuncia la stretta per le Feste: durata del Green pass ridotta a sei mesi, terza dose quattro mesi dopo la seconda, vaccinazione obbligatoria per altre categorie, tamponi anche ai vaccinati per i grandi eventi a partire da Capodanno e ritorno allo smart working. Sul tavolo potrebbe esserci anche l'estensione del Super Green pass nei luoghi di lavoro.

Nell'incontro di fine anno con i giornalisti, Mario Draghi non indica le misure nel dettaglio ma spiega quali saranno le direttrici lungo le quali si svilupperà l'azione del governo. E che saranno decisa da Cabina di regia e Consiglio dei ministri.

Mascherine - Un punto sul quale c'è sostanziale accordo tra le forze politiche, anche perché molte Regioni si sono già mosse da sole, è l'obbligo di mascherina all'aperto anche in zona bianca. L'esecutivo ragiona però se imporre l'uso della Ffp2 per tutti i luoghi chiusi, dunque anche sui luoghi di lavoro, sui mezzi pubblici, nei cinema, nei teatri e nei ristoranti.

Green pass e booster - L'intesa c'è anche su una nuova riduzione della durata del Green pass: varrà sei mesi. Una decisione strettamente collegata a quella che arriverà presto dall'Aifa: l'anticipo del booster da cinque a quattro mesi e l'estensione della terza dose anche ai 12-18enni. Il certificato, sottolinea Draghi, "è diventato un po' enfaticamente uno strumento di libertà". E, invece, bisogna fare i conti con il calo della protezione dei vaccini dopo sei mesi.

Obbligo di vaccino e smart working - Il premier sembra invece escludere uno dei temi più controversi: l'obbligo di vaccino per tutti, che però "resta sullo sfondo". Allo stesso tempo fa però capire che ci sarà l'estensione ad altre categorie "in tempi brevissimi" e che si tornerà a un uso massiccio dello smart working, soprattutto nella Pubblica amministrazione. Quali siano le categorie, spiegano fonti di governo, saranno i risultati della flash survey ad indicarlo. Se la prevalenza di Omicron è sopra il 20%, è probabile che l'obbligo possa scattare in tutti i luoghi di lavoro. Con percentuali inferiori, invece, potrebbe essere esteso a chi lavora a contatto con il pubblico o a tutti i dipendenti pubblici.

Tampone per le Feste di Capodanno - Il governo vuole intervenire anche sui tamponi. Per Draghi, nel Green pass "c'è un periodo in cui la  protezione delle prime due dosi decresce rapidamente e la terza non è ancora stata fatta. E in quel periodo può essere utile fare un tampone". Dunque chi vorrà partecipare ai veglioni di capodanno o andare in discoteca, dovrà fare il tampone se non ha fatto il booster. E non è escluso che potrà farli gratuitamente come chiedono diverse forze politiche, per non penalizzare chi ha seguito le indicazioni del governo. Sul tavolo del Cdm potrebbe esserci tuttavia un'altra opzione: l'esclusione dei tamponi antigenici per ottenere il Green pass.

Altre quattro Regioni verso il giallo - Le prossime ore saranno decisive anche per i "cambi di colore" dei territori. I dati sulle ospedalizzazioni indicano che a Capodanno altre Regioni potrebbero aggiungersi alle cinque e alle due Province autonome già in giallo. Il Piemonte ha già tutti i parametri per il cambio di fascia ma rischiano anche Lazio, Lombardia e Sicilia. E se non si arrestano i contagi, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Liguria e Calabria a gennaio potrebbero passare in arancione (zona che scatta con un'incidenza sopra 150 casi ogni centomila abitanti, le terapie intensive al 30% e i reparti ordinari al 40%.

Super Green pass nei luoghi di lavoro? - L'ipotesi sul tavolo di Cdm e Cabina di regia sarebbe quella di escludere il tampone antigenico dagli strumenti che consentono di ottenere il certificato, rendendo, di fatto, obbligatorio il vaccino per andare a lavorare. L'obiettivo sarebbe quello di "recuperare" quei 2,3 milioni di italiani tra i 40 anni e l'età pensionabile che non si sono vaccinati.