Paolo Sorrentino ha sfondato la shortlist dei 15 migliori film internazionali annunciata dall'Academy. Si saprà l'8 febbraio se "E' Stata la Mano di Dio" avrà conquistato la nomination e, in caso positivo, se il 27 marzo la pellicola gli consentirà di portare a casa una seconda ambita statuetta otto anni dopo quella vinta per "La Grande Bellezza". Intanto un altro passo avanti verso l'Oscar è stato fatto.
Per "Ennio" di Giuseppe Tornatore e "Marx può attendere" di Marco Bellocchio invece niente da fare: nessuno dei due è nella shortlist del miglior documentario in cui erano in gara oltre un centinaio di film. In lizza con "E' Stata la Mano di Dio" erano altre 91 candidature. Ce l'hanno fatta altri favoriti della vigilia, tra cui l'iraniano "Un eroe" di Asghar Farhadi, il film animato danese "Flee" di Jonas Poher Rasmussen, il giapponese "Drive My Car" di Ryûsuke Hamaguchi, tratto da un racconto di Haruki Murakami, il finlandese "Compartment No. 6", lo spagnolo "The Good Boss" e il norvegese "La peggiore persona del mondo". Grande escluso il francese "Titane" che aveva vinto la Palma d'Oro a Cannes.
"E' stata la mano di Dio" ha già vinto il Gran Premio della Giuria a Venezia 78 e il premio Mastroianni al protagonista Filippo Scotti, ma l'11 dicembre ha mancato l'obiettivo degli Efa, gli 'oscar' europei uscendo a mani vuote.
Quello di Sorrentino è il film più intimo, personale, più coraggioso e autobiografico. Al centro la storia dell'alter ego Fabietto (Scotti) che tra l'esaltazione per la Napoli anni '80 folle per Maradona e la sua tragedia personale (la perdita accidentale e prematura dei genitori), intravede la sua strada anche grazie all'incontro con il regista Antonio Capuano: il suo futuro è il cinema, a Roma. Nel cast Toni Servillo, Teresa Saponangelo, Luisa Ranieri, Massimiliano Gallo, Enzo Decaro, Renato Carpentieri.
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