Anima della famosa Sartoria Caraceni, appassionata di musica e danza, un passato come costumista teatrale e attualmente anche regista, oltre che per il teatro, anche per videoclip, cortometraggi e fashion film: è Virginia Campagna, figlia di Gianni Campagna, il sarto di fama internazionale che ha vestito le celebrità di tutto il mondo, dalle star di Hollywood, a politici e magnati e addirittura i papi, da Wojtyla a Bergoglio.
Virginia, la incontro nel centro storico di Milano, la sua città.
In verità, sono nata in una bella cascina sulle colline nei dintorni di Torino, dove mio padre, il famoso sarto Gianni Campagna, si era trasferito per motivi di lavoro. Dopo tre anni circa, lo spostamento a Mantova, dove sono rimasta fino ai miei nove anni e la città che forse più mi è rimasta nel cuore, per poi andare ad Arezzo e infine arrivare a Milano: avevo undici anni. Se quindi mi si chiede di dove sono, la risposta è che mi sento di Milano, città che amo anche se, nonostante la sua bellezza e le tantissime cose che può offrire, è priva di quella natura a cui sono legatissima: il mare, come quello della Sicilia, la mia terra d’origine, la collina, eccetera.
Da sempre la moda e l’eleganza hanno fatto parte della sua vita, ma lei che bambina è stata?
Sono nata e cresciuta nell’arte: i miei primi ricordi sono accompagnati dal suono della musica, dalla delicatezza dei tessuti, dalle emozioni vissute con i film, che mi hanno sempre affascinato. Inoltre, ho sempre amato la danza, che ho iniziato a studiare quando ero piccolissima, tanto che sognavo di diventare una ballerina da grande!
La passione per l’arte non l’ha mai abbandonata.
Mi sono diplomata all’Istituto di Moda Burgo di Milano, ho lavorato sin da giovanissima con mio padre con il quale ho disegnato le collezioni Uomo e Donna per il marchio Campagna e il marchio storico Domenico Caraceni, acquisito dalla società. Contemporaneamente mi sono diplomata in Arte drammatica e studi Coreografici al Teatro Carcano e mi sono laureata con lode in Linguaggi dei Media all’ Università Cattolica di Milano. Ho lavorato come costumista teatrale in diversi spettacoli per poi dirigermi verso la regia. Negli ultimi quindici anni ho scritto, prodotto e diretto diverse pièce teatrali, videoclip e cortometraggi e, dopo essermi perfezionata alla New York film Academy, ho diretto diversi fashion film per i brand di moda più prestigiosi e ho scritto i miei primi due lungometraggi.
Lei è una donna giovane e riveste già un ruolo importantissimo in Sartoria Caraceni, la sua azienda.
Dopo la morte di mio papà ho preso in mano il brand Caraceni insieme a mio fratello Angelo, che si occupa della parte gestionale. Io, insieme al team dell'Azienda, mi occupo della parte creativa, della comunicazione e dello sviluppo dei prodotti, che oggi sono orientati alla comodità e al comfort, sempre però con l’eleganza e la raffinatezza che distingue il marchio e che lo ha reso famoso negli anni.
Quali sono dunque le caratteristiche dell’abito Caraceni oggi?
Fermo restando che la nostra è una sartoria unica, in cui la manifattura eccellente, la straordinaria qualità dei tessuti e la sapienza dei nostri artigiani hanno reso ineguagliabili gli abiti, oggi puntiamo ad avvicinare una clientela più giovane e dinamica che, sebbene continui ad apprezzare l’eleganza, si senta a proprio agio con capi più portabili e confortevoli. Vogliamo educare i giovani all’eleganza con un aggancio forte alla tradizione, pur nella contemporaneità. Del resto, l’abito fa il monaco, se così possiamo dire, perché porta con sé dei contenuti: veste l’uomo con tutti i suoi valori e le sue caratteristiche uniche e personali.
Quali obiettivi si è data per il brand?
Voglio portare avanti il marchio Caraceni riaprendo i mercati internazionali e allargando la proposta anche al settore della casa, uno spin off di eleganza perché la nostra dimora deve essere bella quanto noi. Stiamo inoltre portando la comunicazione a un livello superiore e aprendo un e-shop sul nostro sito, proprio per raggiungere un target di clientela più moderno e smart. Infine, abbiamo rilanciato da poco il profumo Domenico Caraceni 1913, una fragranza storica che abbiamo appena rieditato con un nuovo pack ed un nuovissimo spot diretto da me e girato nella prestigiosa cornice milanese dell’hotel Principe di Savoia.
Essere donna e imprenditrice: difficile?
Le donne sono abituate ad essere multitasking, a fare mille cose insieme e a farle al meglio: non si sa come facciano, ma lo fanno. Le dico solo che il mio team è composto all’80% da donne, perfettamente in grado di portare avanti le attività anche quando non ci sono, dal momento che mi occupo anche di altri progetti che riguardano il mondo del fashion e dell’audiovisivo, oltre ovviamente alla mia famiglia.
Parliamo di maternità.
Ho due figlie stupende: Giulietta, dieci anni, e Stella, tre, avute dal mio compagno Manuel Serantes Cristal, che è autore, scrittore e regista, col quale stiamo insieme da diciotto anni e con cui ancora non siamo riusciti a sposarci: avevamo programmato le nozze proprio nel periodo in cui è scoppiata la pandemia e quindi abbiamo dovuto rimandare. Essere madre è bellissimo e dà valore alle mie giornate e alla mia vita, ma è fondamentale avere anche altri obiettivi e interessi professionali: l’importante è esserci, anche se non si arriva a essere al top in tutto. Sono cresciuta in una famiglia di stampo molto tradizionale, dove la figura dell’uomo, nella fattispecie mio padre, era assolutamente centrale: oggi però bisogna rivedere certi paradigmi e continuare a lottare e a combattere per poter essere tutti importanti e riconosciuti nello stesso modo. E’ l’essere umano che fa la differenza, non la categoria, uomo o donna, a cui appartiene.
Tempo libero: parliamone…
Il mio concetto di tempo libero è decisamente sui generis, perché il mio tempo libero è in realtà tempo pieno. Approfitto di ogni minuto e di ogni occasione per raccogliere stimoli e trovare ispirazione: anche guardare un film può darmi delle suggestioni e perfino la notte, quando dormo, ho la possibilità di sognare e immaginare. Il mio tempo libero è uno spazio di creazione.
So che ha in serbo un progetto molto bello che riguarda suo padre.
Sì, è così. Nel cassetto c’è un film sulla sua vita, davvero straordinaria e avventurosa, che è già in fase di pre-produzione e che racconta il percorso di Gianni Campagna: una storia bellissima, che ambiziosamente penso potrebbe anche arrivare all’Oscar, perché no?
Un augurio per questo nuovo anno appena cominciato.
Sono ottimista, credo che il domani sarà migliore. Spero che il futuro sia più bello sotto tutti i punti di vista, perché è la bellezza ciò che manda avanti il mondo.