La legge di bilancio approderà nell'Aula della Camera martedì 28 dicembre, con l'avvio della discussione generale alle 14. Le votazioni non avranno inizio prima delle 18. Lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio. I lavori proseguiranno nelle giornate del 29, 30 e forse del 31 dicembre. Possibile che per il via libero definitivo della Manovra il governo possa mettere la fiducia.
Si è chiusa in meno di 12 ore la partita parlamentare sulla prima manovra del governo Draghi: dopo più di un mese di stallo arriva alla fine la riscrittura del Superbonus e si sblocca una legge di Bilancio espansiva, che sale da 30 a circa 32 miliardi puntando sulla crescita e cercando di proteggere famiglie e imprese dalla coda dei danni della pandemia, tra misure contro il caro-bollette e fondi anti-Covid per i settori che stentano a ripartire.
L'intesa tra la larga maggioranza e il governo sulle modifiche resta in bilico tutto il tempo e rischia di scivolare all'ultimo minuto sull'esame di maturità: sul finire delle votazioni spunta un emendamento zeppo di norme "ordinamentali" - che teoricamente non potrebbero entrare in manovra - tra cui quella che assegna al ministro dell'Istruzione la possibilità di cambiare il test per i maturandi via ordinanza, se il virus dovesse imperversare ancora.
Il voto è filato sostanzialmente liscio, per quel poco che è dato sapere visto che la maggior parte del lavoro è stato fatto a porte chiuse e in notturna: si aspetta per tutta la domenica la riformulazione del Superbonus, i partiti non si fidano e temono che il governo venga meno ai patti. E in effetti il primo testo presentato nel cuore della notte non contiene tutte i ritocchi concordati, l'emendamento viene accantonato, i lavori si arenano di nuovo. Cionosostante i senatori trovano il tempo di approvare decine e decine di micro interventi da pochi milioni di euro che rispondono agli interessi, e agli elettorati, più vari - batte ogni record lo stanziamento di 7mila euro per l'esonero dal pedaggio autostradale di vigili del fuoco, forestale e protezione civile della Valle d'Aosta.
Arriva infine dopo uno stop all'alba, il via libera agli emendamenti di peso: sparisce il tetto Isee insieme agli altri limiti per le villette, che potranno accedere al 110% per tutto il 2022 a patto di aver completato entro giugno almeno il 30% dei lavori. Prende forma la nuova Irpef a 4 aliquote e sparisce l'Irap per gli autonomi, con un antipasto del taglio delle tasse che vale in tutto 8 miliardi e che dovrebbe essere completato l'anno prossimo dalla delega fiscale. E per il primo trimestre dell'anno arrivano 3,8 miliardi per calmierare l'aumento dei prezzi di luce e gas, cui si e' aggiunta all'utlimo anche la possibilita' per le famiglie di pagare le bollette in 10 rate. A breve peraltro, stando a Matteo Salvini, Draghi potrebbe convocare un "tavolo straordinario urgente" con tutti i soggetti interessati per fronteggiare l'emergenza bollette e trovare "nuove soluzioni per sterilizzare i rincari", come spiega anche il minsitro Giancarlo Giorgetti.
Si solleva, timida, qualche critica per il Parlamento "svilito" anche dal governo Draghi, e il presidente della Camera Roberto Fico torna a puntare il dito sui tempi compressi dell'esame parlamentare, un problema "sistemico" da risolvere. Ma intanto tra le centinaia di emendamenti approvati spunta di tutto, dallo stop agli allevamenti di volpi e visoni per fare pellicce al taglio delle accise sulla birra, e ogni partito può sventolare la sua bandierina: l'allargamento del Superbonus, chiesto da tutti, era cavallo di battaglia M5S, le bollette un pallino leghista. Fi conquista un mese in più di tempo, 180 giorni, per pagare le cartelle che arriveranno nei primi 3 mesi del 2022 - ne aveva fatto una questione "dirimente". Leu e Pd ottengono la pensione anticipata per edili e ceramisti, oltre a una attenzione al lavoro per i giovani con il riordino dei tirocini, per evitare abusi, che si abbina agli sgravi per le Pmi che assumono apprendisti. Ora non resta che la corsa contro il tempo per votare con un esame lampo in Aula al Senato prima di Natale, e poi ancora più velocemente alla Camera tra il 27 e il 31 dicembre. A un passo dall'esercizio provvisorio.