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Ventiquattro ore con una cubista

A Tgcom I segreti di un'ex ballerina

Gli uomini le guardano e iniziano a fantasticare. Le donne le scrutano e iniziano a cercar difetti fisici. A loro, cubiste di professione, interessa solamente essere guardate. A Tgcom un’ex ballerina della notte racconta il modo delle sue vecchie colleghe tra cura del corpo, lavoro, amore e rischi del mestiere. Il tutto mixato con intelligente ironia

Le cubiste che lavorano molto non si alzano dopo le 14, pranzano e poi palestra ed estetista per aver gambe lucide e “lampadate”. Guai a non seguire una dieta ferrea, perché la “pancetta” disturberebbe l’armonia dell’intera figura. Linea slanciata, ma rimpolpata dove lo sguardo dei maschi va a perdersi mentre si ondeggia sul cubo, magari sotto una luce a intermittenza. Poi arriva qualche telefonata da parte del pierre o dal corteggiatore della serata precedente, un tipo che si spaccia per ricco industriale o per fotografo (di nudi, naturalmente). Scatta l’invito a cena al ristorante più alla moda, per esibirla ai suoi amici fingendo con loro di essere riuscito a portarla a letto.

L’appuntamento
Quando non arrivano in discoteca accompagnate dagli amici, si danno un pre-appuntamento. A Milano per esempio,si ritrovano al bar Lara in piazzale Loreto: un locale che, per questo motivo, merita una capatina da parte di chiunque sia soggetto al fascino della cubista. Lì si riuniscono ballerine, ballerini, ragazze immagine, lap dancer, spogliarelliste, modelle. Vale a dire i protagonisti della notte e del mondo dello spettacolo.

Come si preparano
In disco si presentano struccate, con jeans e comode scarpe da ginnastica. Nei camerini c’è sempre grande confusione: borsoni e vestiti sparsi sul pavimento e tra i divanetti. Le ragazze misurano la propria bellezza allo specchio. Non esiste privacy e ogni momento entra qualcuno: l’addetto alle luci, il dj, il pierre con l’amica o il bellimbusto del locale che ci vuole provare. Una volta truccate e vestite con l’abito di scena, arriva il buttafuori per accompagnarle al proprio cubo.
Bellissime, sexy e intriganti, le cubiste sanno attirare l’attenzione di ogni uomo, divenendo protagoniste indiscusse

L’oscurità
La serata può essere davvero divertente, perché lei spesso non sa come sarà il locale dove si esibirà, che persone incontrerà e se, magari, tra la folla ci sarà l’uomo della sua vita. Ma la serata può anche diventare invivibile, perché il fumo spesso le fa bruciare gli occhi e colare il trucco. Oppure peggio: qualche ragazzo può provarci troppo insistentemente. Come se non bastasse, qualcuno potrebbe offrirle “una riga” di cocaina, con la seguente tentazione di non rifiutare per non sentirsi esclusa dal giro. Di droga ne gira molta, ed è difficile trovare una ragazza che dica sempre no. Alcune, addirittura, non salgono più sul cubo se non sono sballate. Spesso consumano alcol in abbinamento alla coca, per tentare di “equilibrarne” gli effetti. La coca eccita, dà la carica, manda su di giri e rende più sicure. Invece l’alcol, che è un vasodilatatore, rallenta il battito cardiaco.

All’incirca alle cinque del mattino, le cubiste incassano quanto pattuito e l’impegno è finito. È così tardi e si sentono talmente stanche che, mettersi in macchina e fare cento chilometri per tornare a casa diventa pericoloso.

La molla dell’esibizionismo
Per la ballerina autentica, non quella che si limita a fare la ragazza immagine stando ferma come un palo, questo lavoro può diventare una grande passione, perché lei ama la danza e sentire gli occhi su di sé. Adora vestirsi e talvolta travestirsi, indossare parrucche o ciglia finte, scarpe con tacchi vertiginosi e piume colorate. Ama sentirsi protagonista per una notte e magari strappare qualche sorriso, un’occhiata lusinghiera o dei complimenti, immaginare di rimanere impressa nei pensieri di qualcuno. Vuole regalare emozioni.

Quando arriva il suo momento, sale sul cubo e comincia a ballare, la musica le entra dentro minuto dopo minuto sempre di più, e così le luci, che la abbagliano e la rendono magicamente più bella. Tanti sguardi voraci intorno, uomini con cellulari in mano pronti a carpire foto e filmini, e lei lì al centro. Lassù, rimane fiera con un sorrisetto fisso sulle labbra, quasi sadico, sopra la folla di maschi che si accapiglia pur di raggiungerla e magari sfiorarle il fondoschiena.