Roma, gli addetti alle mense aderiscono allo sciopero: bambini a digiuno, arrivano i carabinieri
E' accaduto in alcuni istituti comprensivi del Municipio X. Alcuni genitori hanno preso prima i figli da scuola, altri hanno comprato la pizza per gli alunni rimasti digiuni
Caos giovedì mattina in alcuni istituti comprensivi del Municipio X, nel quadrante sud di Roma, dove i bambini sono rimasti a digiuno a causa dello sciopero generale a cui hanno aderito anche gli addetti alle mense. In alcuni casi, i sacchetti con il pasto freddo sono arrivati con tre ore di ritardo. E in due scuole, al Mozart e al Tullia Zevi, sono stati contattati i carabinieri per segnalare l'accaduto.
"La ditta fornitrice, che all'epoca ha vinto l'appalto del municipio, ci aveva garantito per giovedì 16 dicembre, a causa dello sciopero, la consegna di cestini con pasto freddo - ha spiegato il dirigente scolastico dell'istituto comprensivo Mozart, Giovanni Cogliandro -. L'allarme è scattato quando alle 13 non era ancora arrivato nulla. Nella scuola ci sono tre turni della mensa e il primo inizia alle 12 (per l'infanzia). Abbiamo provato a telefonare ai responsabili della ditta, ma non rispondeva nessuno. Così, alle 14, ho inviato una circolare alle famiglie informandole dell'accaduto e ho scritto anche al municipio".
Una situazione in cui, spiega il preside, "si sono trovate anche altre scuole del municipio". "I cestini sono arrivati alle 14.30. E' una cosa vergognosa. Abbiamo chiamato i carabinieri e sono venuti a constatare l'interruzione di pubblico servizio. Tra l'altro è una situazione rischiosa se ci sono bambini fragili". Nella comunicazione al municipio Cogliandro non usa mezzi termini. "Trovo vergognoso quanto accaduto e chiedo il vostro intervento - ha scritto pochi minuti dopo le 14 segnalando che i cestini non erano stati ancora consegnati - alcuni bambini sono diabetici e la loro salute è stata messa a rischio gravissimo. Chiediamo l'intervento delle autorità competenti e la denuncia dei responsabili di questo scandaloso disservizio alla magistratura per le responsabilità amministrative e penali da interruzione di pubblico servizio".
Solo al Mozart il disservizio ha interessato 800 bimbi di tre plessi. Le famiglie si sono subito attivate. Alcuni genitori hanno preso prima i figli, altri hanno comprato la pizza per gli alunni rimasti digiuni. "I genitori che potevano sono andati a prendere i bambini - ha raccontato una mamma - altri hanno avuto l'autorizzazione della scuola a comprare pale di pizza per le classi. I cestini sono arrivati intorno alle 15 e composti in maniera approssimativa. In sei anni che i miei figli frequentano la scuola pubblica non era mai successa una cosa del genere. Penso sia molto grave".
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