Nel giorno dello sciopero generale che ha riempito le piazze delle maggiori città italiane, i leader di Cgil e Uil, Landini e Bombardieri, lanciano un avvertimento al governo: senza risposte concrete per cambiare la Manovra la battaglia continuerà. Le due confederazioni sindacali promettono di rinnovare gli scioperi poiché "il Paese ha bisogno di riforme su fisco, pensioni e welfare, ridurre le diseguaglianze e combattere la precarietà".
Non c'è la Cisl ma Cgil e Uil vanno avanti - Allo sciopero del 16 dicembre non ha aderito la Cisl di Luigi Sbarra, che invece manifesterà separatamente sabato in piazza Santi Apostoli a Roma. Intanto Cigl e Uil hanno riempito le piazze di di Roma, Milano, Bari, Cagliari e Palermo. E le due confederazioni sindacali promettono che non si fermeranno perché, fanno sapere, il Paese ha bisogno di riforme, ridurre le diseguaglianze, combattere la precarietà perché ci sono cittadini che soffrono: giovani, donne, pensionati, lavoratori con salari bassi e sempre minori tutele e diritti, coloro che hanno sempre pagato le tasse.
Landini: "Politica lontana dal Paese" - "Sta aumentando la distanza tra il palazzo della politica e il Paese - ha detto Landini dal palco della manifestazione principale in piazza del Popolo a Roma - noi stiamo dando voce a chi invece vuole che in questo Paese si affermi la giustizia sociale e perché il mondo del lavoro torni a essere centrale. Siamo stati convocati per lunedì per discutere di pensioni. Noi ci andiamo perché vogliamo una riforma vera. Non ci accontentiamo di qualche leggera modifica o aggiunta. Non ci fermeremo, lo sciopero e le piazze di oggi ci dicono che non siamo noi a essere isolati. Lo sono quelli che non hanno il consenso".
Bombardieri: "Servono scelte diverse" - Gli fa eco Bombardieri che ha messo in risalto le "cinque piazze piene. Chiediamo al governo di fare scelte diverse. Il Paese ha bisogno di riposte che fino ad ora sono state insufficienti. Svegliatevi e ascoltate queste piazze. Il disagio sociale c'è e non possiamo non rappresentarlo. Lanciamo un segnale al governo, alla politica e al Paese: c'è gente che soffre, chiede aiuto e di superare le diseguaglianze e le povertà".
"A dividere il Paese non è lo sciopero" - Cgil e Uil respingono le critiche di parte della politica che ha puntato il dito su uno sciopero proclamato in piena quarta ondata pandemica. "E' la risposta migliore a chi in questi giorni ha tentato di dipingerci come irresponsabili. Ciò che divide il Paese non è lo sciopero, ma l'evasione fiscale e la precarietà", ha affermato Landini. "Se non ora, quando avremmo dovuto manifestare per le persone che sono in difficoltà?", si è chiesto Bombardieri.
La riforma fiscale - Cgil e Uil hanno esentato dalla giornata di protesta i lavoratori della sanità e dei servizi essenziali. Accuse all'esecutivo sono poi state rivolte sull'impianto della riforma fiscale. "C'è qualcuno che vorrebbe ancora introdurre il condono, stanno discutendo della rottamazione delle cartelle", ha ricordato Landini. "Abbiamo chiesto di partire da chi stava in difficoltà, si è invece deciso di fare una riforma a spot", ha osservato Bombardieri.
I numeri dello sciopero - Disagi per lo sciopero si sono registrati in diverse città. Tra i lavoratori metalmeccanici, ha reso noto la Fiom, le adesioni alla protesta hanno sfiorato l'80%. Cgil e Uil, che hanno anche attaccato il governo per non essere riuscito ancora a sciogliere i gruppi che si richiamano al fascismo, hanno infine lanciato un messaggio distensivo alla Cisl: il sindacato confederale non ha bisogno di divisioni, ma di unità. "Mi auguro che anche la piazza di sabato sarà piena", ha concluso Landini.