IL CASO

Bortuzzo, dalla Cassazione ok all'Appello bis: verso una nuova riduzione di pena per i due imputati?

I due rei confessi Bazzano e Marinelli hanno già ottenuto inizialmente lo sconto di un terzo della pena con la concessione del rito abbreviato

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Si apre la strada per un possibile altro sconto di pena, il terzo, in favore dei due giovani di Aprilia (Roma), Daniel Bazzano di 26 anni e Lorenzo Marinelli di 27, con precedenti di spaccio e rapina, rei confessi di aver sparato alla promessa del nuoto Manuel Bortuzzo, il ragazzo trevigiano rimasto paralizzato a 19 anni colpito alla schiena, la notte del 3 febbraio 2019, da uno sparo di pistola esplosa nel contesto di una spedizione 'punitiva' avvenuta fuori da un pub alla periferia della capitale, dopo una rissa alla quale il nuotatore era del tutto estraneo. Lo ha deciso la Cassazione che ha accolto il ricorso delle difese di Bazzano e Marinelli su un unico strategico punto.

Quello della premeditazione del tentato omicidio, una aggravante che se venisse meno dopo l'appello bis - che è stato disposto dagli "ermellini" dopo 5 ore di camera di consiglio - farebbe ulteriormente ridurre la pena di 14 anni e 8 mesi che grava sui due imputati. Bazzano e Marinelli hanno già ottenuto inizialmente lo sconto di un terzo della pena con la concessione del rito abbreviato.

Al termine del processo di primo grado conclusosi il 9 ottobre 2019, sono stati condannati a 16 anni ciascuno di reclusione. Un verdetto che non ha retto al giudizio della Corte di Appello di Roma. Il 23 luglio 2020 infatti i magistrati di secondo grado hanno eliminato l'accusa di tentato omicidio premeditato - riducendo la condanna a 14 anni e 8 mesi per i due rei confessi - nei confronti di Martina Rossi. E' la ragazza che la notte del raid era con Manuel mentre lui stava prendendo un pacchetto di sigarette a un distributore automatico in Via Menandro, adiacente a piazza Eschilo, dove c'era il pub teatro dello scontro tra due diversi gruppi di persone.

Solo per caso Martina non è stata raggiunta dal proiettile che ha colpito Manuel al petto trapassandogli il polmone e danneggiando la vertebra. La lesione al midollo non gli permetterà più di camminare, e interromperà per sempre il suo sogno del nuoto da professionista per il quale era venuto a Roma con l'obiettivo di andare alle Olimpiadi ed essere un azzurro. Adesso, con la decisione presa dalla Prima sezione penale della Cassazione, e il rinvio ad un'altra sezione della Corte di Appello di Roma si profila all'orizzonte la possibilità di una ennesima limatura delle condanne.

L' appello bis dovrà riesaminare ancora solo e unicamente se sussiste la circostanza aggravante della premeditazione finora addebitata a Marinelli, che sparò, e a Bazzano che era con lui sullo scooter. Entrambi senza casco e in sella schiena contro schiena, a sparare colpi di pistola, come ha raccontato Manuel nella sua deposizione. Dopo aver colpito Bortuzzo, i due imputati si diedero alla fuga, durata fino al 6 febbraio quando vengono finalmente fermati.

Ora si tratta di aspettare circa un mese per leggere le motivazioni del verdetto della Suprema Corte, che ha aderito alla richiesta di riesame fatta anche dal Pg della Cassazione, nella sua requisitoria, dubbioso sulla configurabilità della premeditazione. Intanto Manuel continua a non darsi per vinto e a inventarsi un'altra vita. Sta partecipando al "Grande Fratello Vip" ed è molto amato dal pubblico, mira alla finale.