Intitolare lo stadio Olimpico a Paolo Rossi, leggenda del calcio italiano, campione del mondo 1982 e scomparso nel 2020. È l'idea avanzata dal presidente della Federcalcio Gabriele Gravina e diventata nei giorni scorsi proposta di legge a firma del deputato vicentino Pierantonio Zanettin (Forza Italia). Proposta che, però, non ha fatto molti proseliti tra i tifosi della Roma e della Lazio. "Intitolategli quello di Torino o quello di Vicenza, non il nostro", dicono.
La tesi dominante è l'inesistenza di rapporti tra Paolo Rossi e la Capitale non avendo giocato né nella Roma, né nella Lazio. "È nato a Prato e inoltre è stato il simbolo della Juventus", spiegano alcuni tifosi.
Zoff e Tardelli favorevoli - "Beh, la proposta mi sorprende, senza dubbio, ma il nome di Paolo, secondo me, mette d'accordo tutti. Certo, non abbiamo vinto il Mondiale a Roma, in quel caso sarebbe stato quasi automatico, ma Paolo è davvero un nome universale. Lo capisco, è una questione molto delicata per Roma e Lazio. Stiamo parlando dello Stadio Olimpico, di un concetto molto più ampio, e soprattutto del loro stadio, che sentono e vivono come lo stadio di casa. Quindi capisco che i tifosi possano non esser d'accordo. Io, per esempio, se penso a Paolo in uno stadio lo vedo esultare con le braccia al cielo, dopo un gol, nel Comunale di Torino. Ma ripeto, Paolo Rossi può mettere d'accordo tutti: io sono assolutamente favorevole", commenta Dino Zoff, come riporta La Repubblica.
Gli fa eco Marco Tardelli: "Sarei molto contento di vedere uno stadio così importante con il nome di Paolo Rossi, la mia adesione a questa proposta è praticamente scontata. Non stiamo mica parlando delle singole squadre, parliamo dello stadio della Nazionale, dell'Italia, dove Paolo è stato un assoluto protagonista. Paolo ha girato tutti gli stadi d'Italia, ho tanti ricordi di lui, in ogni impianto della Serie A. Ma sarei molto felice di vedergli intitolato l'Olimpico per quello che rappresenta".
La moglie: "Paolo deve restare una figura positiva, non un motivo di discordia" - "Paolo deve restare una figura positiva, non un motivo di discordia", aveva commentato a GR Parlamento Federica Cappelletti, moglie del grande ex attaccante.