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Aula della Camera semivuota per discussione fine vita, Cappato: "Danno che il Parlamento infligge a se stesso"

Per il tesoriere dell'Associazione Coscioni si è avuta la percezione "che questo non fosse un dibattito legato a una reale volontà di decidere in tempi brevi". Fico: "Siamo in colpevole ritardo"

"Un danno che il Parlamento infligge a se stesso". Così Marco Cappato, tesoriere dell'associazione Coscioni, commenta l'Aula della Camera semivuota lunedì durante la discussione del testo sul fine vita. "Così si perde credibilità e non è un bene per il Paese", ha detto Cappato. "In colpevole ritardo, spero che si possa arrivare all'approvazione il prima possibile: non si può più aspettare", il commento del presidente della Camera Roberto Fico.

Intervistato da La Stampa, Cappato ha spiegato che al di là del "danno di immagine", si è avuta la percezione "che questo non fosse un dibattito legato a una reale volontà di decidere in tempi brevi. Come se la stragrande maggioranza dei parlamentari la considerasse una discussione puramente interlocutoria, sapendo già che verrà rinviata al prossimo anno".

Il testo, per altro, è arrivato a suo avvisto troppo tardi in Aula, "perché sono tre anni che è fermo alla Camera. Ma al tempo stesso, ho visto una fretta improvvisa in tutte le forze politiche, dopo anni di inazione, dopo che abbiamo raccolto le firme per il referendum sull'eutanasia. Sembra si voglia dare un segnale alla Corte costituzionale, chiamata a decidere a breve sull'ammissibilità del quesito referendario".

Fico: non si può più aspettare - "La legge sul fine vita è andata in discussione generale, il Parlamento è in colpevole ritardo e spero che si possa arrivare all'approvazione il prima possibile. Non si può più aspettare, perché è una legge di civiltà che va a normare casi di sofferenza. Il Parlamento deve fare una legge". Così il presidente della Camera Roberto Fico, commentando quanto accaduto al Ddl.

"Il percorso della legge sul fine vita - ha aggiunto - è già stato difficile e sarà difficile, ma le presenze in aula in discussione generale non c'entrano. Bisogna uscire fuori anche dalla retorica dell'aula vuota in discussione generale e se lo dico io è chiaro il percorso che è stato fatto. Il Parlamento lavora nelle commissioni, negli indirizzi, nel controllo, non è quell'aula vuota che può rappresentare il lavoro del Parlamento a 360 gradi. Quella foto non rappresenta il lavoro del Parlamento".

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