Anche alle donne in gravidanza, trascorsi almeno 5 mesi dal completamento del ciclo primario, l'Istituto superiore di Sanità raccomanda di effettuare il booster del vaccino anti-Covid. L'Iss consiglia inoltre una dose di vaccino mRNA come richiamo alle donne che allattano, senza alcuna necessità di interromperlo.
LA SCHEDA - Il booster è raccomandato dopo la dodicesima settimana di gestazione.
In gravidanza - Nel consigliare la vaccinazione, l'Iss tiene conto delle "numerose e crescenti evidenze" riguardo alla sicurezza della vaccinazione in gravidanza, sia nei confronti del feto che della madre, delle evidenze relative alla maggiore morbosità associata alla variante Delta; della sua crescente circolazione e del notevole abbassamento dell'età mediana all'infezione in Italia.
Ad oggi, si legge in una nota, "sono ancora poche le evidenze relative a vaccinazioni eseguite nel primo trimestre pertanto le donne che desiderino vaccinarsi in questa epoca gestazionale devono valutare rischi e benefici insieme a un medico".
Il richiamo è consigliato soprattutto per le donne a maggior rischio di contrarre l'infezione da Sars-CoV-2 perché più esposte, o a maggior rischio di sviluppare una malattia grave.
La dose, spiegano gli esperti, va effettuata ad almeno 150 giorni dal ciclo primario e può essere somministrata contestualmente alle vaccinazioni contro l'influenza e la pertosse raccomandate in gravidanza.
In allattamento - Per le donne che allattano si segnala che la vaccinazione non espone il lattante a rischi e gli permette di assumere tramite il latte anticorpi contro Sars-CoV-2. Il neonato allattato da madre vaccinata segue il suo calendario vaccinale senza alcuna modifica.
Infine, indipendentemente dalla vaccinazione, vengono sempre raccomandate le misure di prevenzione legate all'igiene delle mani, l'uso della mascherina negli ambienti chiusi e in prossimità di altre persone non conviventi o non vaccinate, il rispetto della distanza fisica di sicurezza, la ventilazione degli ambienti.