Buona educazione e qualche cautela

Natale insieme: il bon ton delle Feste, senza dimenticare il Covid

Il contesto ancora pandemico riscrive le norme di buona educazione anche intorno all’albero

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Le feste di Fine Anno sono un momento speciale che impone particolari regole di bon ton per i momenti di incontro. Anche se saremo più liberi dello scorso anno, la delicata situazione ancora pandemica ci impone particolari cautele nelle riunioni conviviali: oltre alle regole e alle indicazioni che ci arrivano dalle autorità sanitarie, facciamo il punto su quello che la buona educazione ci ricorda e che non si deve mai tralasciare, soprattutto intorno all’albero di Natale, per conservare al meglio il clima di concordia e di armonia che deve caratterizzare queste riunioni. 

BACI E ABBRACCI – Purtroppo la pandemia di Covid non allenta la sua presa e le riunioni natalizie sono momenti in cui il rischio di scambiarsi virus e di altri patogeni è particolarmente elevato.  Per questo occorre la massima prudenza. Se siamo noi ad ospitare la riunione, dato che i conviti all’aperto non sono possibili, meglio limitare il numero degli invitati, suddividendo magari le presenze in più occasioni distinte.  Massima cautela se sono presenti persone anziane, anche se tutti gli invitati sono vaccinati: il siero anticovid non dà una copertura completa e c’è sempre la possibilità di trasmettere il Coronavirus. La stretta di mano, invece, tra persone vaccinate è abbastanza sicura, come indicano gli infettivologi, dato che le mani vengono lavate e disinfettate spesso.  Se proprio non possiamo fare a meno di abbracciarci, conserviamo la mascherina e togliamola solo dopo, quando sono state ristabilite le distanze sociali. Accogliamo gli ospiti indossando la mascherina e solo dopo che tutti i presenti si sono dimostrati d’accordo, possiamo toglierla. Mascherina sul viso anche se siamo invitati, senza toglierla finché non siamo esplicitamente autorizzati dal nostro ospite: in ogni caso, come prima cosa facciamoci accompagnare a lavare le mani e usiamo eventualmente un gel disinfettante.  Ricordiamo di mantenere il distanziamento: prima di accettare un invito, informiamoci dal padrone di casa su quante persone saranno presenti e valutiamo la possibilità di declinare se la situazione ci annuncia troppo affollata e se sono presenti persone non vaccinate e questo non ci lascia tranquilli. 

IL LOOK – Anche se è grande la voglia di tornare a festeggiare con animo leggero, ricordiamoci che a Natale occorre conservare una certa sobrietà nel vestire. A Capodanno possiamo osare di più, con outfit scintillanti e anche con un tocco eccentrico, ma il Natale richiede un abbigliamento appropriato, anche se viene festeggiato in famiglia. Sì, dunque, a un look curato ed elegante, ma senza eccessi. Sono fuori luogo le mise eccentriche, troppo sexy e aggressive, con scollature molto pronunciare e minigonne audaci.  Se la festa si svolge in casa, la parola d’ordine è sobrietà e classe, mentre se la riunione è in un locale, meglio informarsi prima sul dress code più appropriato. Il tono del locale prescelto può già orientare nostra la scelta: un ristorante o albergo elegante richiederanno un abbigliamento più formale e chic, mentre un wine bar più informale ci consente di essere più disinvolti.

LA CONVERSAZIONE – Lo scopo della riunione è quello di ritrovarsi piacevolmente in compagnia: meglio evitare gli argomenti spinosi, sui quali è più probabile urtare la sensibilità di qualcuno e, magari, innescare involontariamente un litigio. Attenzione anche al gossip, specie a quello malevolo: anche in questo caso è alto il rischio di dare origine a un battibecco. In più, il lasciarsi andare a commenti troppo personali sul tale e sul talaltro rischia di farci fare la figura degli invidiosi e dei pettegoli. Parliamo di cose belle, di esperienze piacevoli che abbiamo fatto, o di progetti per il futuro. Mai fare domande troppo personali, evitando di insistere se l’interlocutore si mostra restio a rispondere. Sfuggiamo soprattutto quegli argomenti e notizie che possono causare ansia, preoccupazione o timore. 

I REGALI – L’ideale sarebbe che ciascuno dei presenti avesse almeno un piccolo dono da aprire: di questo deve preoccuparsi soprattutto il padrone di casa o chi ha organizzato la riunione. La regola diventa tassativa se alla festa sono presenti bambini e persone anziane: per loro un pacchetto da aprire al momento dello scambio dei doni è indispensabile. Qualunque cosa esca dalla carta è vietato mostrarsi delusi: i commenti sono rimandati a un secondo momento, quando ci troveremo in privato. Se siamo ospiti, non ci si deve presentare a mani vuote. Se si tratta di persone di cui non conosciamo i gusti è sempre gradito un omaggio floreale per la padrona di casa: l’ideale è una pianta verde in vaso, dato che molti non amano i fiori recisi e per limitare il problema delle allergie. Sempre perfetta la classica stella di Natale. In alternativa, se siamo invitati a cena, una bottiglia di buon vino fa sempre fare bella figura. 

IL RICICLO DEI DONI – È una pratica sempre più diffusa e ormai sdoganata, in un’ottica di sostenibilità. “Girare” un dono è però un’operazione che richiede cautela: è perfetto se sappiamo che il regalo a noi poco gradito può fare la felicità di qualcun altro. Anche in questo caso, però, attenzione ad essere certi che il primo donatore e l’ultimo ricevente non si conoscano, per evitare imbarazzanti figuracce.