La vignetta e l'ira di Brunetta
Sul giornale satirico de 'L'Unità'
Di vignette satiriche Renato Brunetta in questultimo periodo ne ha viste davvero tante. La maggior parte proprio sul sito del ministero che dirige (Pubblica Amministrazione e Innovazione) dopo aver lanciato lidea del concorso con la vignetta più esilarante nei suoi confronti. Eppure stamattina lultima in ordine di tempo goliardiata di Emme, linserto satirico del giornale LUnità, non deve proprio essere piaciuta al ministro.
Sotto il titolo Guerre Giuste, limmagine di una persona che, puntando la pistola, lascia intendere che è pronta a sparare al ministro Brunetta. Il diretto interessato non ha ancora rilasciato dichiarazioni (se non attraverso il suo portavoce, Vittorio Pezzato: Ci auguriamo di vedere la completa dissociazioni del nuovo direttore del quotidiano, Concita De Gregorio), ma al suo posto ha tuonato il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. La satira è sacrosanta, ma non si può non rilevare la pericolosa ambiguità della vignetta contro il ministro Brunetta, ha spiegato il senatore di An. Il problema vero, secondo Gasparri, è che in un paese in cui violenza e terrorismo hanno una drammatica storia e forse radici non completamente recise, si scherzi su tutto, ma non con le armi e le pistole puntate.
Quasi immediata è arrivata la replica del direttore del settimanale satirico Emme, Sergio Staino. La vignetta di Biani spiega lo storico vignettista nelle intenzioni dellautore e nellinterpretazione che abbiamo dato come redazione, esprimeva solo il disagio, lindignazione e il vaneggiamento folle e non certo condivisibile, che può provocare una strabordante polemica contro supposti fannulloni. Il direttore di Emme specifica anche che qualora i lettori, compreso il ministro Brunetta, non abbiamo letto la buona fede della vignetta, allora siamo pronti a chiedere scusa.
Anche la direzione dellUnità si è poi associata alle scuse di Sergio Staino al ministro Brunetta per la vignetta pericolosa. La direzione dellUnità si legge in una nota fa tuttavia notare che Emme è un settimanale satirico e che dunque levidenza del contesto non può ingenerare alcun sospetto di ambiguità sugli intenti della vignetta. Il quotidiano del neo direttore Concita De Gregorio va però oltre spiegando che la direzione esprime sorpresa per le reazioni suscitate dalla vignetta negli stessi ambienti che hanno sempre giustificato e tollerato gli espliciti riferimenti alluso delle armi fatti da un autorevole esponente della maggioranza, Umberto Bossi, in contesti non satirici ma evidentemente politici.
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