Grandi risate

"Zelig" chiude in bellezza: nell'ultima serata i ritorni di "Pino dei palazzi" e Franco Neri

Tante risate nella quarta puntata dello show comico condotto da Claudio Bisio e Vanessa Incontrada

La quarta e ultima puntata di "Zelig" si è conclusa con il ritorno di alcuni dei comici più amati dello show comico condotto da Claudio Bisio e Vanessa Incontrada su Canale 5, tantissime risate e qualche new entry. Tra i comici più attesi c'era sicuramente Giancarlo Kalabrugovich che ha riportato in scena il personaggio di "Pino dei palazzi", il balordo delle case popolari di Milano che "ha messo la testa a posto e si è sposato". Così, Kalabrugovich ha raccontato il surreale matrimonio di Pino dei palazzi, celebrato da un sacerdote particolare e accompagnato dai cori degli amici della Curva Nord.

Molto applaudito dal Teatro degli Arcimboldi anche Franco Neri, con il suo tormentone "Franco, oh Franco". Il comico ha parlato della vita della sua famiglia calabrese tra reddito di cittadinanza, preparativi per le feste natalizie e una difficile convivenza dei cinghiali.

Gabriele Cirilli ha invece riportato sul palco il suo storico tormentone "Chi è Tatiana?", per poi svelare i segreti della sua dieta e del suo complicato con il fitness e le palestre. Ritorno anche per Marco Della Noce, che è tornato a vestire la famosa cuffia rossa di Oriano Ferrari, il capo meccanico della scuderia di Maranello che ha svelato i segreti della "Rossa".

Teresa Mannino ha invece raccontato tutti i processi della filiera alimentare, soffermandosi in particolare sul pollo: "Ma chi è sto pollo - ha detto - io ero ferma al gallo e alla gallina, ma il pollo chi è? L'amante?".

Grandi applausi anche per Enrico Bertolino: il comico milanese, nel suo monologo, ha criticato l'abuso spropositato della parola "resilienza" in particolar modo nel periodo del lockdown. Per Bertolino, la vera resilienza è quella che gli italiani mostrano nella vita di tutti i giorni nelle situazioni del quotidiano e conclude: "Con questa ripartenza, spiace per Draghi e per Speranza, finisce la pazienza e anche la resilienza è una di quelle parole di cui possiamo fare senza".