Almeno 53 migranti sono morti nello schianto contro un muro del camion nel quale erano nascosti mentre stavano attraversando il Chiapas, Stato del sud del Messico al confine con il Guatemala. Altre 105 persone (83 uomini e 22 donne) sono rimaste ferite, tre delle quali in modo grave: sul Tir erano stipate 150 persone. Quasi tutti i migranti provenivano dal Guatemala e stavano cercando di raggiungere gli Stati Uniti.
È uno delle peggiori stragi avvenute in Messico. Il camion avrebbe subito un guasto ai freni e sarebbe uscito di strada fuori controllo. I funzionari locali hanno affermato che le vittime includevano anche quasi tra gli 8 e 10 bambini.
La dinamica - Secondo quanto riferito dai soccorsi, l'autocarro viaggiava a una velocità di circa 100 chilometri orari. Accelerando, il mezzo si è ribaltato in una curva stretta e ha colpito un ponte pedonale su una strada principale che conduce alla capitale dello stato del Chiapas, Tuxtla Gutiérrez. Rovesciandosi, il container ha lanciato fuori con violenza decine di migranti in un raggio di molti metri. Fonti della procura hanno reso noto che varie persone sono morte per soffocamento e altre schiacciate dal peso dello stesso mezzo. La direzione generale della protezione civile ha confermato che l'autista dell'autocarro è fuggito e che nell'incidente è rimasto coinvolto anche un altro veicolo pesante. Non è un caso che sia successo in quella parte di strada: il Chiapas è un importante punto di transito per i migranti privi di documenti. Centinaia di migliaia sono in fuga dalla povertà e dalla violenza in America Centrale e cercano ogni anno di attraversare il Messico nel tentativo di raggiungere gli Stati Uniti. Secondo i registri dell'Oim (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni), solo quest'anno almeno 650 persone sono morte nel tentativo di attraversare il confine.
I messaggi - "Sono profondamente rammaricato per la tragedia nello Stato del Chiapas, esprimo la mia solidarietà alle famiglie delle vittime, a cui offriremo tutta la necessaria assistenza consolare, incluso il rimpatrio". Lo ha scritto su Twitter il presidente del Guatemala, Alejandro Giammattei, commentando l'incidente. L'arrivo in America non è contemplato e il politico ha tenuto a precisare che "ora saranno probabilmente espulsi in Guatemala". Anche il presidente del Messico, López Obrador, ha espresso via Twitter il suo "profondo rammarico" per l'accaduto, disponendo un massiccio intervento della protezione civile.