Dopo che Barclays e Bank of America hanno abbandonato le trattative per il possibile acquisto della società, Lehman Brothers Holdings ha ufficialmente chiesto la bancarotta al tribunale fallimentare di New York e l'amministrazione controllata ex articolo 11. Nell'atto con cui ha formalizzato il fallimento, Lehman indica di aver debiti per la somma colossale di 613 miliardi di dollari. Lo anticipa il "Wall Street Journal" nella sua edizione online.
Insomma, la più piccola delle banche d'affari statunitense sembra ormai avviata alla bancarotta o alla liquidazione: la richiesta di bancarotta sembra ormai imminente, visto che i papabili acquirenti si sono tutti tirati indietro in mancanza di un appoggio da parte delle autorità.
La tensione resta quindi elevata ma il Tesoro e la Fed non sembrano proprio disposte a mettere in campo un salvataggio sullo stile Bear Stearns o, tanto meno, sulla scia di quanto deciso per Fannie Mae e Freddie Mac. Le autorità americane scelgono così di mantenersi in seconda linea e annunciano, a sostegno dei mercati, misure di natura tecnica che puntano però ad allentare i timori e ad aumentare la liquidità.
La Fed ha infatti annunciato l'ampliamento della gamma di garanzie accettate per prestiti dalle banche di investimento che, ora, potranno presentare a garanzia anche junk bond. Il Tesoro appoggia la Fed e ribadisce che farà il necessario per la stabilità dei mercati. Nessun accenno a un possibile salvataggio: già nei giorni scorsi, il Tesoro aveva fatto sapere di non essere disposto a usare ulteriore denaro pubblico per salvare anche Bear Stearns.
Ma le banche non hanno intenzione di aspettare che la crisi passi senza far nulla e che la Fed vada loro incontro. E realizzano così una sorta di fondo anti-fallimento da 70 miliardi con il quale si assicurano liquidità aggiuntiva a sufficienza. Le risorse del fondo possono anche aumentare se altre istituzioni decidessero di aderire all'iniziativa di Bank of America, Citibank, Barclays, Credit Suisse, Ubs, JpMorgan, Merrill Lynch, Goldman Sachs, Deutsche Bank e Morgan Stanley.
Intano il futuro di Lehman si è complicato nelle ultime ore: se Bank of America e Barclays hanno abbandonato le trattative in quanto, a loro avviso, recuperare la situazione senza un aiuto del governo era impossibile, Bank of America però non si è lasciata spaventare e anzi nelle ultime ore ha lavorato intensamente per accaparrarsi quella che per gli operatori sarebbe, in caso di collasso di Lehman, il nuovo bersaglio del mercato: Merrill Lynch. Bofa avrebbe raggiunto un accordo per acquisire Merrill per 44 miliardi di dollari, cioè 29 dollari per azione, con un premio del 70% rispetto alla chiusura di Merrill di venerdì. I board delle due società avrebbero già dato il via libera all'operazione. Mancherebbe solo la firma ufficiale.
A RISCHIO 6.000 POSTI IN EUROPA
Sono 6.000 i posti a rischio in Europa con la bancarotta di Lehman Brothers. In Italia sono 140: 120 nella sede di Milano e circa 20 in quella di Roma. "Siamo tutti a rischio - spiega un portavoce di Lehman Brothers da Londra -. Di fatto la compagnia non esiste più, per cui temo proprio che finiremo per essere licenziati".