Cgil e Uil bocciano la Manovra: sciopero generale il 16 dicembre | La Cisl si sfila | Il governo: contiene misure e risorse per famiglie, lavoratori e pensionati
L'astensione sarà di 8 ore, manifestazione nazionale a Roma
Cgil e Uil considerano "insoddisfacente" la Manovra e proclamano per giovedì 16 dicembre uno sciopero generale di 8 ore con manifestazione nazionale a Roma. "Pur apprezzando lo sforzo e l'impegno del premier Draghi e del suo esecutivo, la legge di Bilancio è stata considerata insoddisfacente, in particolare sul fronte del fisco, delle pensioni, della scuola e del contrasto alla precarietà del lavoro", si legge in una nota.
Le motivazioni della mobilitazione "Venerdì la Cgil e questa sera la Uil - si legge in una nota - hanno riunito i propri singoli organismi statutari per una valutazione sulla Manovra economica varata dal governo. Pur apprezzando lo sforzo e l'impegno del premier Draghi e del suo Esecutivo, la Manovra è stata considerata insoddisfacente da entrambe le Organizzazioni sindacali, in particolare sul fronte del fisco, delle pensioni, della scuola, delle politiche industriali e del contrasto alle delocalizzazioni, del contrasto alla precarietà del lavoro soprattutto dei giovani e delle donne, della non autosufficienza, tanto più alla luce delle risorse, disponibili in questa fase, che avrebbero consentito una più efficace redistribuzione della ricchezza, per ridurre le diseguaglianze e per generare uno sviluppo equilibrato e strutturale e un'occupazione stabile".
Manifestazioni a Roma e in altre quattro città "Pertanto - continuano Cgil e Uil -, avendo ricevuto dai propri rispettivi organismi il mandato pieno a dare continuità alla mobilitazione, le Segreterie confederali nazionali hanno proclamato lo sciopero generale di 8 ore per il prossimo 16 dicembre, con manifestazione nazionale a Roma e con il contemporaneo svolgimento di analoghe e interconnesse iniziative interregionali in altre 4 città". L'iniziativa, dirompente, arriva sette anni dopo l'ultimo sciopero generale proclamato dalle stesse due sigle il 12 dicembre del 2012 contro il Jobs act firmato Matteo Renzi. Allora i segretari generali erano Susanna Camusso alla guida della Cgil e l'appena eletto Carmelo Barbagallo alla guida della Uil. Ora la protesta è affidata a Landini e Bombardieri, contrari soprattutto a come vengono distribuiti gli 8 miliardi per il taglio delle tasse.
La Cisl si sfila: "Scelta sbagliata" Alla mobilitazione non aderisce la Cisl che "considera sbagliato ricorrere allo sciopero generale e radicalizzare il conflitto in un momento tanto delicato per il Paese, ancora impegnato ad affrontare una pandemia che non molla la presa e teso a consolidare i segnali positivi di una ripresa economica e produttiva che necessita di uno sforzo comune per essere resa strutturale". Lo afferma in una nota il segretario generale, Luigi Sbarra. "Tanto più - afferma - considerati i rilevanti passi avanti fatti nell'ultimo mese sui contenuti della Legge di bilancio".
La replica di Palazzo Chigi La Manovra è fortemente espansiva e il governo ha sostenuto lavoratori pensionati e famiglie con fatti, provvedimenti e significative risorse. E' quanto ci si limita a osservare a Palazzo Chigi dopo l'annuncio dello sciopero generale. "Non è vero che questa Manovra dà meno a chi ha meno. I numeri dicono altro - si ragiona sempre in ambienti dell'Esecutivo - questa è una Manovra espansiva che accompagna fuori da questa drammatica emergenza fronteggiando le molte situazioni di disagio e di potenziale impoverimento".
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