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Vaas Montenegro, un giocatore intrappolato all’interno di un’ossessione

L'antagonista di Far Cry 3, uno dei capitoli più apprezzati della saga di Ubisoft, torna in occasione del sesto episodio con un DLC che riesplora il concetto di "follia"

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Vaas Montenegro è stato il personaggio che ha decretato il successo di Far Cry. Un pirata sempre sull’orlo del baratro tra collasso psicologico e sanità mentale, rappresenta ciò a cui possono condurre gli eccessi di impulsi violenti da parte del giocatore. La sua presenza scenica è stata resa possibile solo dagli sviluppi, già al tempo, delle tecnologie di motion capture, che sono state in grado di catturare l’essenza della performance magnetica dell’attore Michael Mando.

"Quando Far Cry 3 è stato scritto, la discussione attorno ai rischi dei videogiochi per i giocatori, e della gamification in generale era all’ordine del giorno", ricorda Jeffrey Yohalem, Lead Writer del videogioco di Ubisoft. "L’idea al centro della polemica era che i videogiochi potessero far fare delle cose che gli utenti non avrebbero voluto compiere, a patto di renderle divertenti e di mettere come premio una stella dorata".

"Ci siamo chiesti cosa permettesse ai videogiochi di funzionare, e abbiamo analizzato il coinvolgimento dei giocatori", ha aggiunto. "E se l’esperienza fosse divertente per il giocatore, e se questa potesse spingere il giocatore all’interno di un qualche meccanismo che risulti in uno sviluppo deviato del suo personaggio. Vaas era una sorta di monito rispetto a cosa poteva succedere al personaggio giocante".

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Anni prima del suo ruolo in Better Call Saul, Mando trovò in Far Cry un palcoscenico dove sperimentare una nuova forma di libertà creativa. Nel luglio del 2010 partecipò ai provini per il ruolo di "Mr.X". Benché gli fosse stato fornito un copione, decise di improvvisare. Quella scelta lo trascinò lungo un percorso che lo avrebbe portato ben più lontano di quanto aveva immaginato. "Tutta la valanga che sarebbe stato quel personaggio nacque in quella sala per le audizioni", ricorda Mando. "Pensai che sarebbe stato interessante cominciare dando le spalle alla telecamera. Stavo fingendo di mangiare e, quando mi girai, cominciai a leccarmi le dita fino ad arrivare al medio. Poi rimasi col dito medio in bella vista, continuando a leccarlo".

“Pensai che non avrebbero di sicuro gradito. È stato uno di quei momenti, nella mia carriera da attore, in cui mi sono detto 'ecco, mi sto prendendo un grosso rischio a non dargli quello che si aspettavano'. Ma mi sono anche risposto che, come artista, 'questo è quello che voglio fare'. E quando il provino si concluse ci fu un attimo di silenzio. Brent George [Animation Director di Far Cry 3] guardò il Casting Director, Andrea Kenyon, e gli chiese: 'può farlo ancora? Può spingersi ancora oltre?' e fu lì che pensai: 'okay, ci sarà da divertirsi'."

Mando fece colpo su Ubisoft e venne assunto. Ma il buonumore non durò molto; il team creativo voleva che l’antagonista di Far Cry 3 fosse una figura grossa e imponente, chiamata Bull… e il fisico di Mando non glielo avrebbe permesso.

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"Le prove andarono alla grande. Avevamo dell’ottimo materiale", ci racconta Mando. "Ma poi Ubisoft mi chiamò e mi disse che avrebbero dovuto scartare la mia visione del personaggio. Quello che stavo facendo non andava d’accordo con l’aspetto esteriore che avevano in mente. Ma poi, all’ultimissimo minuto, mi richiamarono", rivela. "Gli era piaciuto davvero molto quello che avevo fatto durante le prove. Quindi decisero di adattare a quel materiale il personaggio. E poi il resto lo sapete, Vaas è diventato virale e ha giocato una parte importante all’interno del gioco.”

Vaas venne presentato con la demo di gameplay di Far Cry 3, durante l’edizione 2011 di E3. Fu un debutto indimenticabile, grazie al monologo dell’antagonista riguardo la definizione di follia. "Feci quel monologo davanti a una palla da tennis", ci racconta Mando. "Non pensavo avesse quel potenziale. Ma sotto la sua semplicità c’è davvero un esistenzialismo profondo. È un qualcosa di concreto e presente, quel senso di 'non mi piace come mi stai guardando'. Credo che, quando arrivammo a capire questo, il personaggio ci apparve del tutto chiaro".

Yohalem ci fa notare che il monologo incarnava perfettamente la filosofia dietro il design di Far Cry 3. "Quando sviluppiamo videogiochi parliamo spesso di loop di 30 secondi, dove si mette il giocatore in una situazione in cui, quello che fa ogni 30 secondi è talmente divertente che non vorrebbe mai smettere", ci racconta. "Il monologo è il lato oscuro di quel loop. Perché fai la stessa cosa ancora, e ancora, e ancora? Perché stai svolgendo un’attività priva di senso aspettandoti che ti porti a qualcosa? Credo che quel monologo rappresenti il cuore del gioco".

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Dato l’hype generato dal trailer, Ubisoft continuò a investire sull’interpretazione e sullo sviluppo del personaggio di Mando. L’attore e il team creativo lavorarono all’unisono per perfezionarne la personalità, i gesti, i desideri. A poco a poco, Vaas diventò una persona reale. "È un personaggio liberatorio", aggiunge Mando. "Un personaggio che amo davvero molto. Lo trovo, in un certo senso, accattivante… ma solo perché esiste in un mondo simbolico. Se fosse reale, avrebbe davvero bisogno di aiuto".

Far Cry 3 fu un successo di critica e di vendite, e buona parte di questo si deve proprio a Vaas e alla performance di Mando. E a Ubisoft fu subito chiaro che questa nuova formula era davvero troppo buona per non cercare di reiterarla, dedicandole anche più tempo. Perché alla fine, nonostante l’impatto fortissimo avuto sul pubblico possa farcelo dimenticare, Vaas ha passato davvero pochi, preziosissimi minuti sullo schermo... o almeno fino a oggi. Il suo personaggio è tornato come protagonista di un DLC di Far Cry 6, intitolato Vaas: Follia, con Mando nuovamente nei panni del personaggio. Un modo perfetto per approfondire la psiche di uno degli antagonisti più amati dei videogame.

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