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Rosaria Camardese: "Vivo il cambiamento come occasione di crescita e apprendimento"

Rosaria Camardese, Executive Manager di OneClick, racconta la sua storia a Tgcom24

Da sempre caratterizzata da due anime, una più creativa ed una più razionale e strutturata, ha sempre vissuto l'innovazione come foriera di positività: è Rosaria Camardese, Executive Manager di OneClick.

Rosaria Camardese, Executive Manager di OneClick

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Rosaria, vorrei parlare di servizi alle persone: che ne pensi?
Credo sia importantissimo semplificare la nostra vita quotidiana grazie alla possibilità di accedere a ogni ora del giorno e della notte, anche da smartphone, a servizi che ci aiutino a gestire gli imprevisti di ogni genere: ad esempio le emergenze domestiche, come lavandino otturato, mancanza di corrente, chiave bloccata nella serratura, o quelle relative alla salute, come la necessità di reperire un pediatra alla domenica o di notte o fornire un monitoraggio medico per un genitore anziano, o ancora quelle legate ai nostri amici a quattro zampe, che possono aver bisogno di un veterinario con urgenza o di un educatore cinofilo nei primi mesi di vita in famiglia. OneClick si occupa di tutto questo.
 
OneClick è una realtà nata da poco, ma che sta già crescendo molto. Come ci sei arrivata?
Dopo la laurea in Economia, ho iniziato subito a lavorare nel marketing strategico e sono cresciuta professionalmente in note multinazionali leader in settori diversi, con forte orientamento al business e all'innovazione. Ho viaggiato moltissimo per lavoro, in Europa e nel mondo, ho conseguito un Executive MBA, ma poi è arrivato un momento in cui ho sentito la necessità di tornare in Italia, a maggior ragione perché nel frattempo mi sono anche sposata. E’ stata una decisione assolutamente provvidenziale, visto che poi è scoppiata la pandemia e quindi mi sono trovata fortunatamente nel mio Paese e con la mia famiglia. Proprio la scorsa primavera ho deciso di accettare la proposta che mi è stata fatta dai soci di OneClick e con entusiasmo ho iniziato questa nuova avventura, che mi ha subito conquistata perché potevo contribuire a dare forma concreta ad un'idea di progetto ambiziosa e distintiva. Infatti da sempre mi piace l’innovazione e stimo gli imprenditori coraggiosi e orientati al futuro, che sanno buttare il cuore oltre l’ostacolo rompendo gli schemi e mettendosi in gioco.
 
Innovazione, curiosità e pragmatismo mi sembra che ti caratterizzino.
E’ così, infatti. Da sempre ho fatto i conti con queste due mie anime: una più creativa ed una più razionale e strutturata. Per questo motivo, dopo il liceo classico, non ho avuto dubbi nel volermi cimentare in qualcosa che fosse al di fuori della mia comfort zone in termini di studi e di stile di vita, trasferendomi dal Sud Italia a Milano.
 
E’ stato difficile adattarsi a una città così diversa rispetto a quella in cui sei cresciuta?
Nella mia scelta sono stata sostenuta dalla mia famiglia: i miei genitori hanno sempre avuto una mentalità molto aperta e in particolare mio padre ha avuto una reazione molto positiva quando ho azzardato la proposta di andare a Milano. Ammetto che, arrivando da una famiglia numerosa - siamo cinque fratelli – all’inizio mi è pesata un pochino la solitudine della mia stanzetta in affitto, ma si è trattato di un periodo breve perché Milano è un melting pot culturale, una città con una popolazione variegata dove l’accoglienza non è un problema, anzi.
 
Torniamo a OneClick: so che da poco avete avuto la certificazione B Corp. Di cosa si tratta esattamente?
La nostra è una società “benefit”, ovvero con scopo di lucro, ma anche con l'obiettivo di generare un impatto positivo sulla società e sull’ambiente attraverso scelte gestionali mirate, trasparenza nella comunicazione ai dipendenti, iniziative marketing e commerciali coerenti con la sostenibilità. Proprio grazie a queste caratteristiche abbiamo da poco ottenuto la certificazione internazionale B Corp che riconosce e attesta la coerenza del nostro percorso rispetto agli obiettivi di sostenibilità socio-ambientale.
 
Rimetterti in gioco dopo il tuo rientro in Italia non è stato difficile.
Amo l’innovazione e vivo il cambiamento come occasione di crescita e apprendimento. Raccogliere questa sfida in una realtà digitale mi piace molto e mi sta anche regalando grandi soddisfazioni.
 
Quali sono i vostri obiettivi?
Prima di tutto, essere coerenti con l’idea di progetto, diventando un punto di contatto  facilmente accessibile per risolvere imprevisti di varia natura e le seccature di ogni giorno. Inoltre, costruire un team che sia motivato e unito, capace di portare nuove idee rilevanti alle quali dare attenzione senza pregiudizi, anche a costo di rompere gli schemi.
 
Alle donne che desiderino fare un percorso di carriera in azienda cosa suggeriresti?
Non bisogna mai avere paura del cambiamento, anche se non è facile a volte andare controcorrente: mai rinunciare alla propria personalità e unicità.
 
Qualcosa su di te: cosa fai nel tempo libero?
Amo cantare: insieme a degli amici salgo sul palco e mi esibisco in pezzi pop e rock, superando la mia naturale timidezza. E poi ho un cane, Lea: l’abbiamo appena accolta in casa e fa già parte della famiglia…

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