7 dicembre 1941: un giorno che vivrà nell’infamia. Con queste parole il presidente americano Franklin Delano Roosevelt annunciò al Congresso americano di aver appena depositato la dichiarazione di guerra presso il governo dell’Impero Giapponese, all’indomani del devastante attacco contro la flotta statunitense ormeggiata a Pearl Harbor, nelle Isole Hawaii. Ma come si era arrivati a ciò?
Da anni il Giappone perseguiva un’aggressiva politica espansionistica nel continente asiatico, invadendo la Cina e minacciando da vicino i possedimenti coloniali occidentali, oltre che gli interessi economici americani. Il governo di Tokyo voleva creare una "sfera di co-prosperità" per l’intera Asia… in effetti una zona di propria esclusiva influenza, dalla quale trarre manodopera a buon mercato e soprattutto le fondamentali risorse energetiche come petrolio e gomma di cui le isole nipponiche erano del tutto prive.
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Il successivo embargo economico americano esacerbò le posizioni, come anche lo spostamento della flotta del Pacifico della U.S. Navy da San Diego alle isole Hawaii, apparentemente pronta a intervenire nelle zone in cui operavano le forze armate giapponesi. Fu così ideato un piano, ambizioso fino al limite del temerario: dichiarare guerra a Washington e colpire immediatamente la flotta americana servendosi delle nuove armi aeronavali rappresentate da portaerei, bombardieri in picchiata e aerosiluranti. Solo così la guerra sarebbe stata breve e fulminea, permettendo al Giappone di avere mano libera sui campi petroliferi del Borneo e del Pacifico sud-orientale. E il 7 dicembre, quel piano così ardito entrò in azione… ma non tutto andò come doveva andare.
Con l’attacco a Pearl Harbor la Seconda guerra mondiale diviene un conflitto realmente globale, combattuto tanto con le armi quanto con le risorse economiche e scientifiche di tutte le nazioni in lotta: dinamiche storiche che ritroviamo anche in Blitzkrieg!, il gioco da tavolo di Paolo Mori, pubblicato per la prima volta sulle pagine della rivista ioGioco e ora da Plastic Soldiers Company, che ci fa scoprire il fascino del gioco ad ambientazione storica davvero per tutti.